Pernumia, Vanzo, S. P. Viminario. «Il vescovo ci ha ribadito la centralità dei laici»

«Sei stato bravissimo» hanno detto i bambini al vescovo Claudio alla conclusione della visita pastorale nelle parrocchie di Pernumia, Vanzo e San Pietro Viminario. Impazienti di vederlo e conoscerlo, hanno notato che quando prega ha sempre il sorriso: «Questo ci fa pensare che stai bene con Gesù!» hanno sottolineato.

Pernumia, Vanzo, S. P. Viminario. «Il vescovo ci ha ribadito la centralità dei laici»

Ai consigli pastorali e per la gestione economica, don Claudio ha presentato le prospettive future delle parrocchie in Diocesi: «Ci ha ribadito – racconta Cesare Zuppa, vicepresidente del consiglio pastorale di Pernumia – che questo momento storico è un’opportunità per crescere e la Chiesa deve ripartire rivedendo i ruoli e gli spazi per creare una vocazione laicale attiva». I dubbi e le perplessità sul futuro sono condivise un po’ da tutti: i laici saranno pronti? Le comunità sono pronte a fare il salto da partecipanti a protagoniste? «I laici cristiani ci sono – sottolinea Emanuela Streni, referente per la liturgia a Vanzo – bisogna coinvolgerli di più, trovare strumenti e modi giusti, avvicinarli e aiutarli ad apprezzare il servizio in parrocchia. Abbiamo bisogno di essere sostenuti e incoraggiati, in questo abbiamo sentito la vicinanza del vescovo: ci ha esortati a lavorare sul dialogo e sulla collaborazione anche con i sacerdoti». Fra le criticità, i referenti della catechesi hanno parlato della fatica di trovare catechisti e di coinvolgere i genitori nel cammino di iniziazione cristiana. «Fare il meglio che possiamo – spiega Antonella Simonetto, referente a Pernumia – questo ci ha detto il vescovo e ci ha suggerito di trovarci fra referenti delle varie parrocchie una volta al mese per scambiarci punti critici e di forza. E di ricordare ai genitori che l’iniziazione cristiana non è punto di arrivo ma di partenza, invitare le famiglie a curare l’angolo bello e la preghiera». «Nell’ambito della carità – sottolinea invece Fanny Silvestrin, responsabile per la parrocchia di Vanzo – c’è tanta generosità materiale, manca invece alle volte quella fraterna, il dare una mano e sentirsi parte attiva della comunità. Il vescovo ci ha spronati a rimanere fedeli alla nostra parrocchia ed essere testimoni veri». Con i giovani il dialogo è stato molto diretto: 35 quelli presenti all’incontro, di varie età, dalla quarta superiore ai 28-30 anni degli animatori. Due domande fra tutte hanno aperto lo scambio: quali sono i momenti di tranquillità per il vescovo? E cosa potrebbe fare la Chiesa per coltivare la fede nei giovani? «Il vescovo – racconta Arianna Brunello – sa trovare le parole giuste! Ci ha raccontato che ha incontrato diversi momenti difficili e ha trovato le risposte nella fede. E poi ha parlato dell’importanza di “coltivare” i giovani nelle comunità e si è ricollegato alla Giornata mondiale della gioventù, l’incontro più grande che la Chiesa ha con i giovani».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)