Piovene, Rocchette e Grumello ricordano don "Piero" Costa a 40 anni dalla morte

Le comunità di Piovene, Rocchette e Grumello, a quarant'anni dalla morte, rendono omaggio alla figura di don Pietro Costa parroco che ha lasciato il segno nel cuore e nella mente dei molti fedeli che l’hanno conosciuto. Un libro, una serata e una mostra ricordano il sacerdote centrato in Cristo, nella Parola e nella preghiera; sempre obbediente alla Chiesa e capace di leggere con estrema intelligenza e lucidità i segni del suo tempo, di anticipare con acume i cambiamenti della società e della comunità cristiana. La mostra e la serata in cui verrà presentato il libro vogliono essere un atto di riconoscenza di tutta la comunità per questo grande pastore.

Piovene, Rocchette e Grumello ricordano don "Piero" Costa a 40 anni dalla morte

L’unità pastorale di Piovene, Rocchette e Grumello ricorda quest’anno il 40° anniversario della morte di don Pietro Costa. “Don Piero”, com'era più familiarmente chiamato, è stato arciprete della parrocchiale per 23 anni ed è mancato la mattina del 22 marzo 1979, colto da infarto mentre si preparava per celebrare la prima messa del giorno.

Nel mese di ottobre la sua figura è al centro di due iniziative: dal 5 al 20, nel centro parrocchiale, si tiene una mostra fotografica che abbraccia sia il periodo piovenese di don Piero sia, grazie a foto e documenti generosamente prestati dai nipoti, alcuni momenti precedenti. Il 18 ottobre è prevista poi una serata commemorativa in patronato durante la quale sarà presentato il libro Li amò sino alla fine, raccolta di scritti catechetici, omelie e riflessioni risalenti agli ultimi dieci anni di vita del sacerdote. Interverranno per l’occasione Renato Zironda, il direttore della casa di spiritualità Villa Immacolata don Federico Giacomin e mons. Stefano Dal Santo, professore di Storia della Chiesa alla Tacoltà teologica del Triveneto e direttore dell’archivio storico diocesano.

Don Pietro Costa, nato a Roncaglia di Ponte San Nicolò nel 1913, venne ordinato sacerdote nel 1936 dal vescovo Carlo Agostini. Dopo gli incarichi di assistente al collegio Barbarigo di Padova e di cooperatore a Cittadella, nel 1944 fu individuato per l’incarico di assistente diocesano della Giac, la Gioventù italiana di Azione cattolica. Fermamente convinto della necessità della formazione cristiana per i giovani, don Pietro perseguì con tenacia il progetto di dotare la Giac di una propria casa di esercizi spirituali; fu così che, grazie al sostegno dei vescovi Agostini e Bortignon, nel 1950 Villa Immacolata iniziò la propria attività a Torreglia. Dal 1955 don Pietro venne destinato a Piovene, facendo il suo ingresso solenne come arciprete il 10 giugno 1956. Nel dicembre 1963 gli venne conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana.

«Le due iniziative di ottobre sono rivolte in particolare alle nuove generazioni – raccontano gli organizzatori – perché abbiano l’occasione di avvicinare una figura di singolare spessore per la profondità della fede, l’umanità e la non comune preparazione teologica e culturale. Desideriamo ricordare l’instancabile attività di don Piero, il suo amore per l’eucaristia e la Parola di Dio, sempre commentata con grande competenza e profondità; e ancora, la sua dedizione totale alla comunità, la sua grandissima e nascosta generosità verso i più deboli. Non ultimo, la sua capacità di leggere con estrema intelligenza e lucidità i segni del suo tempo, di anticipare con acume i cambiamenti della società e della comunità cristiana».

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