Praglia. Sono i monaci degli Euganei da quasi mille anni

L’abbazia di Praglia è uno dei più storici e celebri complessi monastici italiani. Sorge ai piedi dei colli Euganei, a una decina di chilometri dal centro di Padova, lungo un’antichissima strada che conduceva a Este prima dello scavo del canale Battaglia.

Praglia. Sono i monaci degli Euganei da quasi mille anni

Fondata tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo, dipese dall’abbazia di San Benedetto in Polirone di Mantova fino al 1304. Divenuta indipendente, visse un periodo fiorente nei secoli successivi fino alla soppressione napoleonica, avvenuta nel 1810. Nel 1834, grazie all’appoggio del governo austriaco, i monaci rientrarono al monastero per un breve periodo, perché il 4 giugno 1867 una nuova legge che sopprimeva nuovamente tutte le corporazioni religiose sciolse la comunità, che trovò principale rifugio nel monastero di Daila (Istria). A Praglia rimasero solo pochi monaci a custodia del monastero finché nel 1904 la vita dell’abbazia poté riprendere regolarmente. La chiesa è dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta, ed è il cuore della vita comunitaria, dove i monaci si raccolgono più volte al giorno per la preghiera liturgica. L’edificio attuale è stato costruito tra il 1490 e il 1550. Oltre alla chiesa è possibile effettuare visite solo guidate all’abbazia: un’esperienza imperdibile che permette di calarsi nella realtà quotidiana della comunità monastica, ma anche di apprezzare le bellezze dell’antico monastero benedettino spaziando tra Medioevo, tardo Gotico e Rinascimento. Durante il percorso si possono ammirare tre dei quattro chiostri (pensile, botanico e rustico), la loggetta Fogazzaro, il refettorio monumentale e la sala del capitolo. Da citare il chiostro pensile, situato al primo piano e sostenuto da quattro pilastri a volta impostati direttamente sulla roccia: funge da punto centrale dell’intero complesso monastico e collega tra loro vari ambienti destinati alla vita comunitaria. Il chiostro botanico, attiguo alla
portineria, era invece destinato in passato alla coltivazione delle piante officinali per la farmacia: ora si presenta come un giardino all’italiana. Il refettorio monumentale è tra gli ambienti più interessanti: spicca il grande affresco della Crocefissione del Montagna (1490 circa), ma vanno citati il portale di ingresso con i due lavabi, il pulpito per la lettura,
prescritta dalla Regola durante i pasti, lo splendido arredo ligneo in noce e radica, le tele a tempera disposte lungo le pareti raffiguranti scene bibliche. Nell’abbazia hanno sede un’antica biblioteca, ma anche un importante laboratorio di restauro del libro, inaugurato il 24 settembre 1951, che si stima abbia ormai operato su almeno 25 mila pezzi. Da alcuni anni il monastero ha riavviato l’antica cantina, che oggi produce rinomato vino doc dei colli Euganei. Celebre è la spezieria. Per informazioni sugli orari di visita e delle celebrazioni e preghiere si può visitare il sito www.praglia.it

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