Presentato il Vademecum diocesano sulla tutela dei minori

La Diocesi di Padova ha a cuore la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Un impegno che ora si concretizza anche in uno strumento – un Vademecum – dedicato a quanti quotidianamente nelle realtà parrocchiali si relazionano in presenza o attraverso la rete e gli strumenti social con i minori: responsabili, educatori, animatori... 

Presentato il Vademecum diocesano sulla tutela dei minori

S’intitola L’attività educativa con i minori. Linee guida per responsabili, educatori e animatori nella Chiesa di Padova e sarà disponibile on line da oggi sul sito https://www.giovanipadova.it/vademecumsinai/ , verrà inoltre presentato in due incontri on line sulla piattaforma Zoom in programma mercoledì 20 gennaio 2021 e martedì 23 febbraio 2021 alle ore 20.45 (previa iscrizione).

Voluto dal vescovo Claudio Cipolla, il Vademecum è frutto di due anni di lavoro ed è realizzato con il coordinamento del vicario episcopale per la Pastorale, don Leopoldo Voltan, dall’Ufficio di Pastorale dei Giovani della Diocesi di Padova in collaborazione con il SINAI – Servizio informazione a aiuto. Il SINAI, istituito nel 2017, rappresenta anche il Servizio diocesano per la tutela dei minori, così come previsto dalle Linee guida emanate dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Conferenza Italiana superiori maggiori il 24 giugno 2019, e un suo membro (sr Tiziana Merletti) è delegata diocesana all’interno del Servizio Regionale Tutela Minori della Conferenza episcopale Triveneto.

Duplice l’intento del Vademecum: da un lato essere è uno strumento educativo e di formazione permanente per quanti (presbiteri e laici) dedicano tempo, disponibilità e impegno alla formazione e all’animazione delle nuove generazioni, per «promuovere atteggiamenti educativi corretti e ispirati al Vangelo e prevenire comportamenti inadeguati, quando non addirittura nocivi o illeciti – che pregiudicano e contrastano un’efficace educazione cristiana e umana». Dall’altro lato le Linee guida si prefiggono di essere anche un punto di partenza «per una riflessione più ampia all’interno della comunità cristiana della nostra Diocesi, nei movimenti e nelle associazioni».

Il Vademecum, sviluppato in 28 pagine, si apre con la presentazione del vescovo Claudio Cipolla e l’introduzione che “marcano” l’impegno della Diocesi di Padova nei confronti dei minori e delle persone vulnerabile, quindi traccia e definisce termini, requisiti, compiti e ruoli di quanti si dedicano alla formazione e animazione dei minori (responsabili, educatori e animatori). Due le parti che poi strutturano il sussidio: in una prima parte si affrontano le “basi pedagogiche della relazione educativa”, si ripercorrono le caratteristiche dell’educatore, se ne evidenziano gli atteggiamenti che favoriscono una relazione educativa positiva (ascolto, prossimità, empatia, autenticità), e i passaggi della formazione che non possono prescindere da una costante formazione personale e da una verifica periodica per poterne valutare autenticità della motivazione, equilibrio personale, oggettività, esemplarità, capacità collaborativa ed empatica. Infine viene sottolineata la necessità di sottoscrivere un “patto educativo” che sancisca un progetto e un’alleanza educativa tra le diverse figure (parroco, vicario parrocchiale, responsabili, educatori, aiuti e famiglia).

La seconda parte delle Linee guida propone riferimenti e regole di comportamento per evitare atteggiamenti che possano innescare relazioni ambigue. Ecco allora che viene proposto un dodecalogo molto pratico per sapersi muovere nelle diverse situazioni in cui ci si trova a contatto con un minore o una persona vulnerabile (dal linguaggio alla gestualità, passando per una chiara informazione e relazione con la famiglia sui percorsi e le attività che vengono proposti, ma anche suggerendo attenzioni per quanto riguarda la vigilanza e il rispetto della riservatezza delle persone). Non manca poi una sezione specifica dedicata all’utilizzo dei social network che rappresentano lo “spazio” relazionale più usato per mantenere i contatti con le singole persone e i gruppi e per scambiarsi informazioni, tanto più nel tempo particolare di distanziamento che stiamo vivendo. Ma è bene essere attenti alla condivisione delle foto, per esempio, come pure assicurarsi dell’autorizzazione dei genitori per utilizzare questi strumenti qualora il minore abbia un’età inferiore ai 14 anni. L’educatore stesso, inoltre, è richiamato a una responsabilità personale rispetto ai propri profili social in relazione al compito e mandato educativo.

Ampio spazio è poi dedicato a un approfondimento giuridico in materia di minori, specificando i termini e le tipologie di reato, chiarendo cosa si intende per abuso, per concludere con una riflessione sul dovere di vigilanza.

Uno strumento pedagogico e formativo atteso e utile che ora il vescovo Claudio Cipolla affida, come si legge nella presentazione, «alle parrocchie, ai membri dell’Azione cattolica e delle associazioni Scout e a tutte le associazioni e i movimenti che si occupano di attività con minori in ambito ecclesiale, perché lo possano leggere, approfondire e mettere in pratica, con l’auspicio che i minori siano sempre messi al centro della vita delle nostre parrocchie, secondo il comando di Gesù “E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e abbracciandolo, disse loro: ‘Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato’” (Mc 9,36-37). L’impegno di tutti è di custodire, proteggere, difendere i più piccoli tra noi e ognuno di noi deve sentirsene responsabile».

Fonte: Ufficio Stampa Diocesi di Padova

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