Quaresima, c'è un mondo che ha sete di fraternità

Un mondo che ha sete di fraternità. La fraternità è questione di vita o di morte.

Quaresima, c'è un mondo che ha sete di fraternità

Là fuori c’è un mondo assetato di fraternità. Lo testimoniano i molti video di missionari che nel cuore di questa Quaresima 2018 sono arrivati al direttore del Centro missionario diocesano, don Gaetano Borgo in risposta allo slogan scelto per l’itinerario offerto alle parrocchie: “Assetati di fraternità”.

«Parlare di sete qui a Beira, dove piove da oltre una settimana ininterrottamente e ci sono interi quartieri allagati – apre il suo video il vescovo dehoniano Claudio Dalla Zuanna, impegnato in Mozambico – può apparire ironia di cattivo gusto. In realtà è proprio in questi momenti che sperimentiamo la sete di fraternità, il bisogno di essere accolti, aiutati. Nemmeno chi ha molto è esente da questa sete: il Signore possa soddisfarla in questa Quaresima».

Affrontare questa sete di fraternità nella comunità di Santa Lucia, che sorge a Palermo di fronte al carcere dell’Ucciardone, significa creare momenti di tenerezza, come spiega don Antonio Guglielmi, il parroco: «Apriamo spazi per queste persone che hanno generato, ma anche subito, tanta violenza. Sono i detenuti che hanno un permesso di dieci ore e possono incontrare la famiglia e vivere momenti di tenerezza. Tenerezza che oggi ha valenza politica, trasforma egoismi, quelle persone che attraverso razzismo e intolleranza non riconoscono Cristo».

Struggenti le parole che arrivano dal Congo, che attende le elezioni di dicembre tra manifestazioni di popolo represse nel sangue dalla polizia di quello che assomiglia sempre più a un regime autoritario. «La prossima manifestazione dei cristiani, che chiedono chiarezza e democrazia, è in programma per domenica 25 – dichiarano i comboniani da Kisangani – Speriamo che ancora una volta la polizia non decida di usare violenza». Qui la fraternità è questione di vita o di morte. Esattamente come nelle isole Salomone, da dove parla il vescovo salesiano Luciano Capelli: «Per noi la fratellanza prima di essere un valore cristiano è un valore per la sopravvivenza. Per questo nella Diocesi di Gizo ci impegniamo a creare comunità che superino la famiglia e la tribù e proviamo a sentirci fratelli anche con chi vive sul continente».

La Quaresima in Thailandia, infine, è “stretta” tra San Valentino e il Capodanno cinese. «Ma è anche l’occasione per le persone di non sentirsi solo forza lavoro in un routine vorticosa», sottolinea il fidei donum padovano Attilio De Battisti.

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