Quaresima di fraternità. Tutte le tentazioni dell'Amazzonia

In questa prima domenica, il Centro missionario presenta la missione nel Roraima, stretto tra la predazione del territorio e lo scoramento della gente. Ma la creatività dello Spirito farà delle diversità culturali lo strumento del riscatto

Quaresima di fraternità. Tutte le tentazioni dell'Amazzonia

La Chiesa di Padova ai tempi del coronavirus? Un assaggio della normalità in Amazzonia. Iniziare la Quaresima senza messe e riti si sta dimostrando una sfida più complessa del previsto. Sono decine i credenti che – nei canali social della Diocesi e della Difesa – lamentano la sospensione delle celebrazioni. C’è chi avrebbe voluto «una Chiesa più coraggiosa» (come se radunarsi e rischiare il contagio fosse roba da cuor di leone e non da irresponsabili). E chi sarebbe stato disponibile a rinunciare all’acqua santa e allo scambio della pace, ma non alle Ceneri sul capo. Ebbene: tutto questo nelle comunità della grande regione amazzonica – a cui papa Francesco ha appena dedicato l’esortazione apostolica Querida Amazonia – accade ogni settimana. Lo confermano i racconti dei nostri missionari fidei donum a Caracaraì, grande parrocchia della Diocesi (e stato) di Roraima, a Nordest del Brasile. Tra i progetti che il Centro missionario di Padova propone di sostenere in questa "Quaresima di fraternità" c’è anche quella dei viaggi sul Rio Branco che don Benedetto Zampieri compie tre volte l’anno tra maggio e ottobre per incontrare la ventina di comunità fluviali della parrocchia: lo scorso anno, per le caratteristiche particolarmente favorevoli del fiume, il barco Nossa Senhora do Livramento ha raggiunto un villaggio che non vedeva un prete cattolico da cinque anni.

«Qui da noi – racconta don Luigi Turato, coordinatore dell’equipe dei missionari – il tempo forte che conduce alla Pasqua sta iniziando regolarmente e come ogni anno segna l’avvio dell’anno pastorale che si chiuderà a Natale. Al centro ci sarà la campagna di fraternità che la Conferenza episcopale nazionale invia ogni anno a tutte le Diocesi del Paese. L’obiettivo è sempre di carattere sociale, e quest’anno punta in particolare a valorizzare la vita e a metterne al centro le differenti espressioni, specie se afflitta da violenza, povertà, discriminazione sociale. Il brano evangelico riferimento è quello del Buon Samaritano, di cui vengono sottolineati tre atteggiamenti: vede, sente compassione e si prende cura».

Impressionano i dati dello studio che accompagna la Campagna di fraternità: nel 2017 il Brasile era ancora il nono Paese nel mondo per diseguaglianza sociale. Il 22 per cento dei ragazzi adolescenti sotto i 14 anni si trovano in condizione di estrema povertà, costretti a vivere con 250 real al mese, meno di due dollari.

«A Caracaraì ci concentreremo sull’idea di diventare sempre più Chiesa in uscita – prosegue don Luigi – Daremo impulso alle visite nelle case e nelle famiglie, soprattutto nelle zone più periferiche sia in senso geografico sia esistenziale. Stiamo pensando di organizzare un’intera giornata di visita in un’area che ha maggiore necessità». Per bambini e ragazzi ci saranno dei pomeriggi di accoglienza e aggregazione dopo la scuola con finalità di prevenzione dai rischi sanitari e ambientali. Il grande impegno dei missionari si svolge nel settore formativo. Il 2 e 16 febbraio, una ventina di catechisti si è riunita per studiare la Campagna di fraternità e ora si sta preparando una giornata di ritiro di inizio anno. In vista della Pasqua ci sarà anche un ritiro per ragazzi della catechesi e giovani, tra i quali saranno presenti anche i catecumeni che verranno battezzati nella Veglia del sabato santo.

In questa prima settimana di Quaresima, i credenti padovani e molti degli amazzonici si troveranno a meditare da soli o in famiglia il Vangelo delle tentazioni con cui Satana tenta di ghermire Cristo. Le tentazioni non mancano nemmeno in Roraima: «Dal punto di vista economico, osserviamo un atteggiamento predatorio sul territorio – riflette il missionario – I roghi illegittimi per porre ampi strati di foresta a coltivazione o allevamento sono già iniziati. Vediamo partite di legname uscire sempre più numerose dal Paese. Il Governo, stando alle ultime dichiarazioni, si appresta a legittimare l’attività dei garimpeiros (cercatori di oro e minerali preziosi) che sfruttano e inquinano terreni indigeni». Ma c’è anche una tentazione prettamente ecclesiale: «È lo scoramento: per la bassa partecipazione, lo scarso coinvolgimento. La gente quotidianamente riporta il disanimo, la fatica di andare avanti anche come credenti. Tutto questo potrebbe nascere dalla grande diversità tra culture ed etnie che ci contraddistingue pur nei nostri piccoli numeri: siamo un mix di brasiliani del nord, indigeni, venezuelani e stranieri di altre provenienze. Eppure leggendo i sogni che papa Francesco ha descritto in Querida Amazonia comprendiamo proprio come questa diversità non è un ostacolo ma un ponte che ci apre maggiormente all’altro. È il sogno dell’inculturazione del Vangelo qui in Amazzonia, grazie alla creatività dello Spirito Santo».

Nel sito del Centro missionario la video meditazione

Parte con questa prima domenica di Quaresima la serie di meditazioni sui Vangeli quaresimali curate dai missionari padovani. Su www.centromissionario.diocesipadova.it (nella sezione dedicata) è disponibile il video con la riflessione di don Benedetto Zampieri. Il tema di questa domenica è la cura della casa comune impegno politico. È disponibile anche la traccia per una via Crucis missionaria.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)