"Raccogliamo le sfide". Intervista al neo-preside della Facoltà teologica del Triveneto don Andrea Toniolo

«Abbiamo l’obiettivo di rispondere alle nuove attese che emergono a livello di catechesi, di pastorale giovanile e di formazione di ministerialità affidate ai laici»

"Raccogliamo le sfide". Intervista al neo-preside della Facoltà teologica del Triveneto don Andrea Toniolo

L’ha vista nascere nel 2005, come espressione di tutte le chiese della Conferenza episcopale del Triveneto, e l’ha accompagnata nei primi anni del suo cammino, teso a dare maggiore unità alla formazione teologica nel territorio e a rispondere alle nuove sfide culturali e pastorali. Ora don Andrea Toniolo torna a guidare la Facoltà teologica del Triveneto, realtà accademica consolidata dal suo predecessore mons. Roberto Tommasi.

Don Toniolo, come riprenderà il lavoro in Facoltà?

«L’intento è di continuare a rafforzare sia la dimensione didattica, cioè la qualità dell’insegnamento, sia quella della ricerca. Didattica e ricerca sono i due pilastri fondamentali di una istituzione universitaria».

Quali sono le principali sfide e le opportunità in questo tempo?

«Sono i nuovi contesti culturali, di respiro internazionale (movimento dei popoli e dialogo tra le religioni) e le trasformazioni religiose ed ecclesiali, dove si avverte da una parte una maggiore autonomia del soggetto che manifesta una ricerca spirituale, e dall’altra un certo distacco rispetto alle forme istituzionali e classiche della fede. Ci sono poi alcune realtà che la proposta cristiana fatica a raggiungere: fascia giovanile e mondo femminile».

Come risponde la teologia?

«I due percorsi – teologia e scienze religiose, proposti nei sette Istituti superiori di scienze religiose e cinque Studi teologici in rete nel Triveneto – sono una risorsa importante per una formazione qualificata dei cristiani. Il cristianesimo infatti può reggere le sfide della globalizzazione, dei nuovi movimenti culturali e delle trasformazioni religiose attraverso una più approfondita conoscenza della verità cristiana nel suo respiro biblico e nella sua dimensione dialogica».

La Facoltà offre un servizio di formazione qualificata per le chiese locali.

«Abbiamo l’obiettivo di rispondere alle nuove attese che emergono a livello di catechesi, di pastorale giovanile e di formazione di ministerialità affidate ai laici, come chiede anche il recente documento della Congregazione per il clero La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della chiesa».

A livello pastorale quali sono i limiti da superare?

«Sono l’autoreferenzialità e il clericalismo, che si affrontano anche con una seria formazione teologica, attraverso un confronto serio con le nuove condizioni sociali, culturali e religiose e una piena valorizzazione della dignità battesimale dei laici. Perciò offriremo anche un corso sulla formazione dei formatori (animatori di parrocchia, coordinatori della pastorale giovanile, responsabili di centri parrocchiali…) con la finalità di preparare figure competenti che in corresponsabilità con il ministero ordinato rispondano alle nuove sfide dell’inculturazione della fede».

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