Rito d'ammissione dei catecumeni. Trenta giovani e adulti verso il battesimo

Domenica 13 ottobre in Cattedrale è iniziato il percorso verso il battesimo per 28 nuovi catecumeni. I vescovo Claudio all'omelia: «Si possa propagare l'annuncio cristiano guardando al vostro cammino».

Rito d'ammissione dei catecumeni. Trenta giovani e adulti verso il battesimo

«Mi piacerebbe che tutti lo sapessero, proprio tutti: che ci sono degli adulti che sono stati toccati dal Signore, che si sono accorti dell’amore che Dio ha per loro, per ognuno di loro e vogliono approfondire questa relazione tornando all’origine, da colui che dà la vita, per lodarlo e ringraziarlo». Sono alcune delle parole pronunciate durante l’omelia dal vescovo Claudio in cattedrale a Padova, domenica scorsa 13 ottobre, in occasione della celebrazione dell’ammissione al catecumenato di 28 persone (in tutto quest’anno nella nostra diocesi saranno 30, due lo vivranno nelle parrocchie di appartenenza). Provengono dalla Nigeria, dall’Albania, dalla Siria, dal Camerun, dalla Liberia, alcuni sono italiani. Ci sono studenti, insegnanti, operai, richiedenti asilo, persone in cerca di lavoro. L’età? Dai 12 ai 72 anni. Ognuno ha una storia diversa: li accomuna il desiderio di far parte della comunità cristiana.

«Il rito di domenica – afferma don Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio diocesano per la liturgia e referente per il catecumenato – è una grande metafora del capitolo 10 del Vangelo di Giovanni. L’aspirante catecumeno è nel piazzale antistante la chiesa e lì, di fronte alla porta che è Cristo ("Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato", Gv 10,9), viene chiamato per nome dal vescovo (segno di Cristo, “pastore”). Il rito prosegue con il segno della croce sulla fronte e “sui sensi” simboleggiando l’ingresso dell’intera persona nella relazione con il Signore. I membri di questo mistico gregge sono segnati dalla marchiatura – in senso propriamente spirituale – della croce di Cristo: essa ne contraddistingue l’appartenenza, il vescovo poi dona a ognuno una piccola croce».

Dopo esser stati chiamati per nome e dopo la signatio crucis, ecco che sono pronti per entrare nell’ovile (l’edificio della chiesa, metafora dell’ovile). Il catecumeno quindi per la prima volta in un’assemblea liturgica ascolta la voce del pastore, Gesù. Viene quindi consegnato loro il libro dei Vangeli, poi la celebrazione termina con un’orazione e benedizione.

Il cammino prossimo vedrà impegnati i catecumeni nella preghiera personale, la partecipazione alla messa domenicale in parrocchia fino alla liturgia della Parola, la catechesi settimanale con un catechista individuato dal parroco, la partecipazione ad alcuni incontri con tutti gli altri catecumeni e la partecipazione alle unzioni che vengono fatte con cadenza trimestrale nel battistero della cattedrale con l’olio santo. Arriveranno all’ultima quaresima 2021 in cui faranno i riti dell’elezione, gli esorcismi e gli scrutini. Infine la notte pasquale nelle loro parrocchie riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana: il battesimo, la cresima e l’eucarestia.

Catecumeni, chi li accompagna

Nel loro percorso non saranno soli: innanzitutto il parroco, che rimane il primo responsabile del catecumenato di un adulto; poi il garante cioè la persona che ha creato un primo ponte di vicinanza con la Chiesa; infine il catechista.

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