San Pio X. Si svolge fino a domenica 27, nei fine settimana, il “Settembre della comunità”. «Ci stiamo muovendo»

«Ancora oggi in parrocchia si respira un po' di timore nel ritrovarsi» sottolinea il parroco. La festa si propone come occasione di ritrovo, in sicurezza, e segno di ripartenza

San Pio X. Si svolge fino a domenica 27, nei fine settimana, il “Settembre della comunità”. «Ci stiamo muovendo»

Un momento per ritrovarsi e ripartire insieme: inizia sabato 5 il “Settembre della comunità”, la festa della parrocchia di San Pio X in Padova, che si sviluppa per quattro fine settimana fino a domenica 27. Un cambiamento non da poco per quella che negli scorsi anni è stata una delle sagre più popolari e frequentate, costretta come tante manifestazioni a reinventarsi a causa dell’emergenza Covid. Così si dà spazio soprattutto alla pastorale e gli eventi saranno diluiti in quattro invece che in due weekend. Rimangono due cene (il 5 e il 26) e un pranzo (il 13) di comunità, accessibili tramite prenotazione (049-772191 o parspiox@gmail.com). L’edizione di quest’anno si concentra soprattutto sugli appuntamenti liturgici, che culmineranno il 27 settembre nella “domenica del battesimo”, a cui sono invitati genitori e bambini battezzati negli ultimi anni.

In questi mesi anche nella parrocchia guidata dai Giuseppini del Murialdo il Coronavirus oltre ai corpi ha colpito duro la comunità: dopo mesi il patronato è ancora chiuso, salvo che per attività specifiche dei gruppi parrocchiali. «La riapertura ha coinciso con l’inizio dell’estate, anche se molti avevano ancora molta paura – spiega padre Pietro Comparin, il parroco – Ancora oggi il timore non se n’è andato del tutto: in una coppia magari viene solo la moglie, il marito non se la sente. Forse proprio con la festa riusciremo a capire veramente come stanno le cose: l’impressione è che per il momento ci sia ancora una diminuzione delle presenze».

Per questo l’evento diventa un vero e proprio test di resilienza per una comunità messa alla prova. Responsabile dell’organizzazione è Claudia Noventa, componente del consiglio pastorale: «Negli anni scorsi erano fino a 70 le persone che collaboravano alla festa tra gastronomia, servizio ai tavoli, pesca di beneficenza e animazione. Si trattava di un momento molto forte per la comunità, che attirava anche quelli che durante l’anno rimanevano un po’ più lontani». Quest’anno sarà diverso, ma la squadra è molto motivata a dare un segnale: «Siamo un piccolo gruppetto e ci siamo sentiti poche volte, soprattutto on line. Noi comunque ci proviamo: lo spirito è far vedere che non è tutto fermo e che la parrocchia si sta muovendo».

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