San Vincenzo in Thiene. Comunione e cresima in tempi di Covid. Un momento di grazia da far maturare in famiglia

Titubanza e imbarazzo, trepidazione e agitazione: sono queste le sensazioni che don Tiziano Zanon, parroco di San Vincenzo in Thiene, ha percepito nel celebrare cresima e comunione con i suoi 14 ragazzi domenica scorsa

San Vincenzo in Thiene. Comunione e cresima in tempi di Covid. Un momento di grazia da far maturare in famiglia

Un clima di titubanza e imbarazzo da un lato, trepidazione e agitazione dall’altro: sono queste le sensazioni che don Tiziano Zanon, parroco di San Vincenzo in Thiene, ha percepito nel celebrare i sacramenti della cresima e comunione con i suoi 14 ragazzi. Era già previsto che tutto fosse celebrato in sicurezza, come già avviene per la messa. Un massimo di dieci persone per ragazzo, banchi diversificati per colore, volontari per igienizzare e controllare. «Ma questa ormai non è più una novità – sottolinea il parroco – La parte organizzativa ci permette di essere sereni. Abbiamo incontrato grande disponibilità nei genitori e quasi una spinta a portare a compimento quanto prima il percorso. Da un lato i ragazzi hanno manifestato emozioni legate al momento che viviamo, l’imbarazzo di non potersi muovere liberamente, il distanziamento, dall’altro però erano tangibili anche l’emozione e il desiderio di vivere appieno i sacramenti. Queste due componenti hanno dato senso, consapevolezza e intensità alla celebrazione».

«I genitori hanno fortemente voluto portare a termine questo percorso iniziato cinque anni fa – racconta Fabrizio Dalla Libera, accompagnatore dei genitori a Thiene – C’era grande attesa e questo gruppo di genitori ha detto chiaramente l’importanza del cammino che insieme hanno percorso. L’augurio che come catechisti rivolgiamo alle famiglie è che lo Spirito Santo che i ragazzi hanno ricevuto contagi ulteriormente genitori, nonni, parenti. È un momento di grazia per i figli, ma lo è anche per i genitori. La scelta è fra accogliere questo dono o rischiare di perderlo. Di questi tempi, in cui le famiglie sono una delle realtà più in crisi, abbiamo proprio bisogno di accogliere questa grazia. Ed è anche l’obiettivo del cammino di iniziazione cristiana, dove nulla  è imposto, ma ogni famiglia è chiamata a maturare un senso di fede e di preparazione personale».

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