Sant'Antonio. Il 23 giugno convegno su il legno delle ultime ore, sulla Tavola di Camposampiero

Il Centro studi, il Museo e i santuari antoniani promuovono il convegno del 23 giugno per presentare storia, devozione e restauro della Tavola di Camposampiero

Sant'Antonio. Il 23 giugno convegno su il legno delle ultime ore, sulla Tavola di Camposampiero

Il 23 giugno, dalle 15.30 alle 19 la Sala dello studio teologico della Basilica ospita il convegno “La tavola antoniana di Camposampiero. Storia, devozione, restauro”. L’appuntamento, organizzato dal Centro studi antoniani con il Museo antoniano e i santuari di Camposampiero è dedicato al restauro della cosiddetta “Tavola di Camposampiero”, che la tradizione ci ha consegnato come giaciglio di sant’Antonio e che fino al 9 ottobre sarà esposta al pubblico nella cappella del Tesoro della Basilica, insieme ad altri oggetti che hanno accompagnato la vita e in particolare le ultime ore del frate: il saio, la pietra usata come guanciale e il cilicio. Lo stato di conservazione della tavola era fortemente compromesso non solo dai fedeli, che nel tempo ne hanno staccato pezzi per ottenere una reliquia, ma anche perché fu ridipinta in più occasioni.

Un restauro quindi con doppio carattere, devozionale e artistico. In origine era una semplice tavola di legno di pioppo e la tradizione, tramandata nei secoli, racconta che il Santo, riposando sopra di essa, vi abbia lasciata impressa la propria effigie, ripresa poi dal pittore Andrea da Murano nel 1486. Proprio sulle fasi del restauro, sulla storia e l’aspetto della devozione si concentra la giornata di approfondimento, introdotta da padre Luciano Bertazzo, direttore del Centro studi antoniani. Gli interventi si aprono con la relazione “E il cielo per giaciglio”. “L’ultima tavola di sant’Antonio” è a cura di Giovanna Baldissin Molli del Museo antoniano - Centro studi antoniani; segue poi Elda Martellozzo Forin, specialista di storia locale, che parlerà di “Camposampiero e devozione francescana osservante” mentre Fabrizio Magani, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio chiude la giornata con “Il restauro della Tavola camposampierese di Andrea da Murano”. Una particolarità del dipinto è che non raffigura il santo come spesso lo si vede rappresentato, con il Bambino Gesù tra le braccia, ma con altri due simboli consueti, il giglio e il libro, e con il suo sguardo affettuoso e rassicurante.

«Tale assenza – sottolinea padre Antonio Ramina – può divenire per noi un invito: quanti avranno la possibilità di avvicinarsi alle reliquie con uno sguardo d’insieme potranno cogliere nella loro materiale semplicità un richiamo a vivere il Vangelo nella concretezza ordinaria di ogni giorno. Il libro dei Vangeli, questo sì, è tenuto tra le mani del Santo! Lasciare che la vita e la parola di Gesù prendano carne nella nostra esistenza quotidiana condurrà ciascuno di noi a essere “Con Gesù tra le braccia”, come abbiamo intitolato l’evento dell’ostensione della tavola». La tavola poi sarà riportata nella sua sede, la cella della visione presso il santuario della Visione a Camposampiero, nella seconda metà di ottobre e con l’occasione verranno organizzati una serie di appuntamenti di carattere spirituale e culturale per celebrare il lungo intervento di restauro.

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