Saonara, Villatora e Tombelle per gli anziani. Perché nessuno si senta solo

I patronati di Saonara, Villatora e Tombelle aprono i loro spazi per alcuni pomeriggi alle persone sole o con deterioramento cognitivo. È un nuovo progetto che vede insieme associazioni, comune, parrocchie e Caritas per offrire momenti di incontro e svago a chi ha poche occasioni di averne ma anche di supporto umano e psicologico ai familiari che si occupano della cura.

Saonara, Villatora e Tombelle per gli anziani. Perché nessuno si senta solo

Ha preso avvio a Saonara l’importante iniziativa "Caffè corretto. Nessuno si senta solo" che ha il duplice obiettivo di creare uno spazio dove far incontrare persone sole e con deterioramento cognitivo, oltre che offrire ai familiari un momento di confronto e sostegno professionale. Il progetto è nato dalla collaborazione tra alcune associazioni di volontariato e le tre parrocchie del comune con le rispettive Caritas, stimolate dall'assessore ai servizi sociali Adriana Tacchia.

In concreto, sono stati individuati dei pomeriggi in cui i volontari, insieme a un educatore esperto e a uno psicologo, accolgono le persone nei patronati di Saonara, Villatora e Tombelle. L’educatore e i volontari si occupano di guidare laboratori stimolanti e creativi per gli utenti, chi è solo o con problemi cognitivi. Lo psicologo invece è a disposizione dei familiari per offrire consigli e informazioni pratiche, oltre che per colloqui individuali.

«La cosa bella è che questa esigenza è nata dal territorio – racconta Anna Svegliado Bano, presidente dell’associazione La Galassia e promotrice del servizio – Ci rendiamo conto sempre più che questo è un mondo che ha bisogno di tutta la nostra attenzione. Abbiamo già fatto due incontri, hanno partecipato più di trenta persone. Ho visto l’esigenza e la voglia di stare insieme e ho capito l’importanza di intervenire prima che si instauri una malattia».

Il progetto innovativo parte dall'esperienza degli Alzheimer Cafè nati in Olanda nel 1997 per ridurre l’isolamento e lo stigma che colpisce le persone affette dal morbo; l’esperienza del “Caffè corretto” amplia l’offerta rivolgendosi anche alle persone a rischio di isolamento sociale e a chi assiste a casa una persona anziana, soprattutto se con demenza. «Noi l’abbiamo chiamato caffè “corretto” – prosegue Anna Svegliado Bano – perché rimanda a un momento di incontro sereno e per gli anziani risulta subito chiaro, immediato, mentre la parola Alzheimer ci sembrava allontanasse più che richiamare».

Il “Caffè corretto” è realizzato in memoria di Valeriano Bano, marito di Anna ed ex assessore ai servizi sociali, che ha sempre stimolato la cura dei più deboli in paese. Le associazioni coinvolte sono La Galassia e I Seniores, sostenute dai professionisti e dai volontari delle associazioni Un abbraccio per l'Alzheimer e Con amore e con rabbia, che si occupano di demenza e benessere delle persone anziane nel territorio della provincia di Padova. Oltre a quest’esperienza, nel prossimo futuro ci sono i centri sollievo. «È un’iniziativa sostenuta dalla Regione Veneto che si rivolge agli anziani malati – conclude la promotrice – è già una realtà in alcuni Comuni e vogliamo portarla anche qui da noi».

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