Scuola. Fare orientamento oggi: un servizio centrale per la crescita degli studenti

Un servizio centrale per la crescita degli studenti, ma anche del Paese, è diventato a distanza causa pandemia. Niente può sostituire la visita di una scuola in presenza

Scuola. Fare orientamento oggi: un servizio centrale per la crescita degli studenti

La funzione orientativa costituisce uno dei servizi più importanti e qualificanti svolti dalla scuola, non solamente per la crescita della persona e per la valorizzazione dei talenti degli studenti, ma anche in vista dello sviluppo economico e socioculturale del Paese. Nel segmento scolastico due sono gli snodi fondamentali, nei quali dev’essere assicurata a studenti e famiglie non solo la necessaria informazione sulle opportunità di scelta, ma anche l’accompagnamento degli alunni nella scoperta delle proprie personali inclinazioni e vocazioni.

Nel passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione, al temine della scuola secondaria di primo grado, in questo periodo dell’anno scolastico i consigli di classe stanno esprimendo i “consigli orientativi”, da consegnare ai genitori degli studenti di classe terza, sulla base di una motivata e articolata conoscenza del percorso scolastico ed extrascolastico seguito. Nello stesso tempo le famiglie sono informate, attraverso incontri mirati e modalità informative specifiche, circa le opportunità offerte dalle scuole secondarie, non esclusi i percorsi di istruzione e formazione professionale. Nella scuola secondaria l’informazione viene ulteriormente approfondita attraverso i cosiddetti “ministage” per gli studenti, le giornate di scuola aperta per le famiglie, le azioni informative svolte attraverso siti, brochure e comunicativi illustrativi. Anche la Provincia di Padova ha negli anni sostenuto e accompagnato le scuole, attraverso un sito dedicato a implementare le informazioni provenienti dai diversi istituti e promuovendo la partecipazione a Exposcuola presso la Fiera di Padova. Con l’avvento della pandemia quasi tutte le attività in presenza sono venute meno e già dallo scorso anno le scuole hanno dovuto ripensare le modalità ordinarie, utilizzando in modo strategico le tecnologie: ministage e scuole aperte si sono affidate alle diverse piattaforme telematiche adottate dalle scuole anche per la didattica a distanza, rimodulando tempi, organizzazione e modalità dell’incontro; i siti hanno dato maggior spazio a informazioni dettagliate, a gallerie di immagini, a video specialistici e a testimonianze. Ovviamente nessun evento a distanza può sostituire la “magia” di una visita in presenza alla scuola prescelta, con la possibilità di incontrare persone e di percepire climi educativi e relazionali, che ogni esperienza dal vivo offre.

Anche per il passaggio all’università gli istituti scolastici di istruzione secondaria di secondo grado hanno dovuto riadattare le attività dei cosiddetti Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), tenendo conto delle restrizioni imposte dal Covid sia alle esperienze laboratoriali sia agli stage in azienda o presso enti esterni, che tanta parte hanno nell’attuale piano di orientamento delle scuole. È stato così possibile realizzare, pur con qualche adeguamento organizzativo, le attività progettate e gestite direttamente dall’istituto sulle competenze trasversali (sicurezza, competenze sociali e civiche, competenze digitali, orientamento universitario e capacità di scelta), mentre hanno subito un significativo ridimensionamento proprio le attività laboratoriali che maggiormente caratterizzano l’orientamento e la contaminazione fra cultura scolastica e cultura formativa propria del mondo del lavoro. La difficoltà di affidarsi a soggetti esterni ha pertanto richiesto alle scuole un maggior protagonismo nella progettazione e conduzione delle attività, nella comunicazione con l’esterno, favorendo in molti casi la maturazione di nuove sensibilità e professionalità.

Dirigenti

Nella nuova manovra finanziaria che il Governo sta per approvare, ci sono anche 20 milioni di euro in più dal 2022 per le retribuzioni dei dirigenti scolastici, i presidi, vista «la complessità e la gravosità delle attività che sono chiamati a svolgere». Le incombenze e responsabilità richieste a un dirigente scolastico sono sempre più gravose e il Covid non ha fatto altro che accentuarle. I docenti ormai sono raggiunti con molte circolari in ogni orario della giornata e anche durante i fine settimana. Senza considerare le reggenze (dirigere più scuole) alle quali molti dirigenti scolastici sono chiamati.

Rocco Bello
già dirigente scolastico

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