Settimana residenziale per i preti al via il 10 ottobre. Una settimana di ricarica

Presbiteri. Lunedì 10 inizia la seconda settimana residenziale sul tema “Che cosa sono questi discorsi?”. Ecco cosa hanno “raccolto” alcuni partecipanti della prima

Settimana residenziale per i preti al via il 10 ottobre. Una settimana di ricarica

Inizia lunedì 10 ottobre, nella Casa Maria Assunta al Cavallino, la seconda settimana residenziale a cui sono invitati i presbiteri della Diocesi di Padova. Cinque giorni di confronto, studio, fraternità e preghiera per fare il punto, ricaricare
le batterie e confrontarsi con il vescovo Claudio sulle sfide della Chiesa che verrà. In altre parole: «È un’occasione per chiedersi come i preti possano servire la sinodalità in quanto “presidenti” di comunità – ha sottolineato il vicario generale, don Giuliano Zatti – rimotivando la passione di essere preti». Alla prima settimana, vissuta tra il 19 e il 23 settembre a Villa Moretta di Pergine Valsugana, hanno preso parte una quarantina di preti. Tra loro molti “preti in cambio” verso nuove destinazioni, come don Andrea Segato, che dopo undici anni a Bresseo-Treponti entrerà a fine ottobre a Perarolo di Vigonza.

«Queste settimane – racconta – sono un’occasione non solo per ritrovarci, ma anche per ascoltarci, ottimizzando risorse, carismi, consapevolezze che ciascuno di noi può consegnare alla Chiesa di Padova nel tentativo di dare risposte nel tempo che stiamo vivendo». La settimana affronta temi quali le fatiche e i disagi, ma anche le gioie e le consolazioni dell’essere prete, l’attualità della proposta del Vangelo e la figura del presbitero. «Sono argomenti urgenti – conferma don Segato – specie alla luce della complessità che stiamo attraversando. La complessità, in questo caso, non è un problema, ma una risorsa che dobbiamo vivere con atteggiamento di fede, come una presenza di Dio nel nostro tempo».

Tra discussioni e approfondimenti di teologia, psicologia e sociologia i preti non si sono nascosti le difficoltà e le amarezze: «Siamo di fronte a una Chiesa che ha urgenza di rinnovarsi, ma che vive una nuova fase di minoranza, con la fatica di essere significativa dentro i drammi sociali, culturali ed economici di oggi, dando supporto e un aiuto alle comunità che incontriamo». Come può farlo, oggi il prete? «Ha bisogno di una relazione profonda e continua con Dio, per non dover confidare soltanto nei propri risultati immediati». Collaborazione, confronto e fraternità le parole d’ordine.

Per don Riccardo Comarella, che dopo 13 anni di lavoro con gli scout si prepara a sostituire proprio don Andrea Segato, diventando parroco di Bresseo-Treponti e assumendo anche la guida della parrocchia di Villa di Teolo, sono stati giorni importanti: «Il mio è un cambio radicale – evidenzia – Sentire cosa stanno facendo gli altri, quali attenzioni e quali tentativi mettono in alto, mi è servito molto». Soprattutto in quest’epoca di cambiamenti che è un cambiamento d’epoca: «È cambiata la cultura, è cambiata la visione dell’uomo e delle cose, è cambiata la sensibilità. Capire come annunciare il Vangelo in quest’epoca completamente cambiata è qualcosa che stiamo scoprendo un po’ alla volta. Questo mi ha rassicurato e ha aumentato in me il desiderio di affrontare questa sfida». Alla settimana residenziale hanno preso parte anche alcuni preti in pensione, ma ancora attivi come penitenzieri.

«Abbiamo sperimentato davvero la fraternità sacerdotale – spiega don Francesco Calore, 83 anni, collaboratore a Sandon, Fossò e Vigonovo – Anche il vescovo Claudio è sempre stato presente, fratello tra i fratelli». Il fattore età non è mai pesato: «Anche con i più giovani non abbiamo avuto alcuna difficoltà a confrontarci». Tanti spunti da raccogliere: «La responsabile della pastorale familiare di Treviso ci ha spiegato come le parrocchie “funzionano” quando il parroco è “annaffiatore” di incoraggiamenti, mentre come vadano male quando c’è un parroco che fa da “collo di bottiglia”, in cui tutto deve passare solo da lui». «Una settimana di ricarica, di sosta, di preghiera e di fraternità» anche per don Andrea Miola, pronto a entrare come vicario parrocchiale a Dolo.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)