Silvano Dalla Pietà Zaniolo, diacono permanente, è tornato alla casa del Padre

Silvano Dalla Pietà Zaniolo è fra i cinque primi diaconi permanenti della Diocesi di Padova, ordinati l’8 novembre 1987 dal vescovo Franceschi.

Silvano Dalla Pietà Zaniolo, diacono permanente, è tornato alla casa del Padre

Vista la collocazione geografica della sua abitazione e le relazioni intessute, ha sempre avuto rapporti con le Diocesi limitrofe. Col vescovo di Treviso, mons. Mistrorigo, era diventato ministro straordinario della comunione e il vescovo stesso lo avrebbe voluto diacono per la sua Diocesi, se non fosse intervenuto mons. Franceschi che gli chiese di pazientare, facendolo poi entrare nel primo gruppo in formazione verso il diaconato.

Silvano nacque a Onara il 30 ottobre 1940; il secondo cognome gli fu aggiunto nel 1964, quando una zia materna volle adottarlo. Il matrimonio con l’amata Cesira fu celebrato il 4 maggio 1968 a Santa Croce Bigolina. La coppia ebbe quattro figli: Alessandro (1969), Andrea (1972), Elisabetta (1977) e Alberto (1983).

Silvano frequentò la scuola di agraria, facendo poi tutto l’iter infermieristico agli ospedali di Cittadella e Castelfranco fino a diventare responsabile del personale dell’Ulss 13. Il lavoro si concluse a febbraio 1992, permettendogli di dedicarsi molto di più al servizio diaconale, come era suo desiderio. Silvano è stato membro per 40 anni dell’Ordine francescano secolare.

In quanto alla formazione per il diaconato permanente importante fu allora il cammino coordinato da mons. Pietro Brazzale. Si trattò di un percorso in qualche modo pionieristico, connotato dalla fiducia convinta nella bontà del rilancio del diaconato permanente, voluto dal Concilio Vaticano II, per una Chiesa che fosse tutta e sempre più ministeriale.

La prima nomina diaconale è per la parrocchia del Duomo di Cittadella. Fu poi inviato a San Donato di Cittadella, dove fedelmente ha svolto il servizio diaconale fino a quando le condizioni di salute glielo permisero (2015), sempre disponibile per le celebrazioni festive, l’adorazione mensile, la cura degli ammalati e vari altri servizi, secondo la necessità.

Caratterizzato da uno stile discreto e uomo di poche parole, Silvano ha svolto con passione il suo lavoro di infermiere sentendolo come una vocazione e uno stile di vita. Come marito, padre e nonno di sei nipoti, è stato amorevole e amato. Negli ultimi anni della sua vita, a causa delle precarie condizioni di salute, è stato circondato da un’attenta e premurosa cura da parte dei familiari, in particolare della moglie Cesira.

Il funerale è stato celebrato nel Duomo di Cittadella dal vescovo Claudio il 12 ottobre.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)