Sostegno sociale parrocchiale a Vighizzolo d'Este. Segnale di vicinanza a chi si trova in difficoltà economiche

La parrocchia di Vighizzolo dà un segnale di vicinanza a chi è in difficoltà economica. Si sta rimboccando le maniche per raddoppiare i 900 euro del Sostegno sociale parrocchiale ricevuti dalla Diocesi. Come? Spiegando l’iniziativa anche a chi non partecipa alla vita della Chiesa e facendo squadra con le istituzioni. 

Sostegno sociale parrocchiale a Vighizzolo d'Este. Segnale di vicinanza a chi si trova in difficoltà economiche

«Siamo consapevoli che non risolveremo tutti i problemi, ma almeno daremo un segnale di vicinanza a chi vive un momento di difficoltà economica in questo tempo di pandemia». Don Cristiano Marsotto, parroco di Vighizzolo d’Este, confida nella generosità dei suoi parrocchiani e nel lavoro di squadra con il tessuto sociale e istituzionale dell’intero paese. La comunità è una delle 115 parrocchie della Diocesi che finora hanno aderito al Sostegno sociale parrocchiale: il bonifico da 900 euro (cifra corrispondente al numero di abitanti) è già stato incassato e la parrocchia si sta rimboccando le maniche per raddoppiare l’importo.

L’iniziativa è stata presentata durante le messe in occasione della Giornata mondiale dei poveri, spiegata nel bollettino parrocchiale e pubblicizzata anche sui social. E per garantire al messaggio una diffusione capillare, la parrocchia ha recapitato una lettera in tutte le case, comprese quelle in cui abitano fedeli di altre religioni o cittadini che non professano alcun credo. Perché la carità è trasversale. Anche le offerte raccolte la terza domenica di Avvento confluiranno nel fondo parrocchiale a sostegno delle “nuove povertà”. Una scelta doverosa, secondo il parroco, in un’ottica di aiuto reciproco. La parrocchia ha ricevuto dalla Diocesi un contributo di 15 mila euro: si tratta di un fondo attivato grazie all’8 per mille da destinare alle parrocchie in difficoltà nella gestione ordinaria a causa del Covid-19. «Siamo stati aiutati quindi ci sembrava giusto ricambiare».

E se l’offerta in denaro (inserita nella busta recapitata nelle case, consegnata direttamente nelle mani del parroco o versata tramite bonifico) è preziosa, altrettanto importante è la segnalazione di situazioni di bisogno, riscoprendo lo stile del “buon vicinato”. «Spesso chi è nel bisogno non chiede aiuto per pudore o per vergogna. Ci sono famiglie in difficoltà di cui non avevamo notizia» dice don Cristiano, raccontando come la parrocchia stia lavorando in rete con i Servizi sociali del Comune con l’obiettivo di aiutare a rialzarsi chi è stato messo in ginocchio dalle difficoltà economiche.  

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