Tribano. La sacrestia ritorna nuova

Tribano Si è concluso l’intervento di restauro all’interno della chiesa dell’arcipretale di San Martino. Restaurato anche il mobilio del 18° secolo. L’ambiente monumentale della chiesa settecentesca è stato oggetto di un restauro certosino che ha riguardato il soffitto decorato, il pavimento ligneo e l’arredo storico

Tribano. La sacrestia ritorna nuova

Dopo i restauri alle facciate esterne e al campanile eseguiti nel 2021, è giunto al termine anche l’atteso intervento alla splendida sacrestia monumentale della settecentesca chiesa arcipretale di San Martino, a Tribano. A essere oggetto di un restauro conservativo è stato, nello specifico, il soffitto ottocentesco, di forma piana con guscia a quarto di cerchio perimetrale. Il dipinto appariva ampiamente degradato sia dal punto di vista estetico che da quello strutturale, ed esigeva ormai da tempo un intervento di recupero. Le molte fessurazioni di varia dimensione e profondità che rendevano il soffitto pericolante sono state quindi eliminate: si è reso necessario un lungo processo di lavorazione composto da pulitura superficiale con idonea attrezzatura; pernatura dello stesso sulla struttura sovrastante; applicazione di speciali fissativi e solventi a secco, nel rispetto della cromaticità esistente. Non solo il soffitto. Il restauro della sacrestia ha riguardato altresì il mobilio presente al suo interno, in primo luogo la credenza settecentesca in legno di noce con alzata, decorata da fregi sommitali intagliati e festoni. Al centro della credenza si nota un decoro raffigurante un crocefisso ligneo su un cranio e un osso, simbolo del Golgota. A completare l’arredo vi sono poi due semplici armadi novecenteschi a due ante e cassetti, in legno di abete, e quattro cassapanche settecentesche di cui due con schienale con fregio sommitale intagliato. Anche il mobilio non versava in buone condizioni, presentava attacchi di insetti e un’alterazione cromatica causata da vernici di finitura applicate ripetutamente durante gli anni scorsi. Erano inoltre decoese tra loro le tavole che componevano la credenza, e le cerniere delle ante inferiori erano staccate o deformate. Risultavano infine mancanti molti decori e fregi sommitali, oltre alle bocchette in bronzo delle serrature e i pomoli lignei. Per completare i lavori è stata effettuata una sistemazione del pavimento in legno con riempimento delle fessurazioni con tavole lignee dello stesso materiale, si sono modificati i corpi illuminanti donando una luce più intensa e omogenea all’intero ambiente. Le pareti sono state infine ritinteggiate di colore bianco.

La chiesa fu ricostruita nel Settecento

L’arcipretale di San Martino a Tribano è un pregevole edificio tardo barocco, ricco di opere d’arte, tra cui la bella sacrestia monumentale. La struttura del campanile è invece cinquecentesca.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)