Una "ciclo officina" al centro estivo “Hotspot e-STATE in Patronato” del Redentore di Este

Oggi i ragazzi sono abituati a ricercare ogni risposta sul web, ma quando ci si trova con la ruota a terra lungo un sentiero, dall’altra parte della città o in mezzo alla campagna ben pochi tutorial possono essere d’aiuto.

Una "ciclo officina" al centro estivo “Hotspot e-STATE in Patronato” del Redentore di Este

E così al centro estivo “Hotspot e-STATE in Patronato” del Redentore di Este, oltre a giocare, ballare e sperimentare varie attività si impara anche un mestiere prezioso: quello del riparatore di biciclette.

Maestro prezioso di questa “ciclo officina estiva” è Stefano Benetton di Fondazione Irea, ente che sta collaborando con il Redentore grazie al progetto “4H – Scaliamo il futuro”, finanziato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (la cui attuazione è affidata all’impresa sociale Con i Bambini).

Stefano Benetton non è nuovo a coniugare la sua passione per il movimento e la natura alla voglia di trasmettere competenze e nozioni “green”. Ai ragazzi del centro estivo atestino Stefano sta insegnando tutti i segreti del mestiere per avere una bicicletta sicura e soprattutto per rimediare quando la dueruote perde qualche pezzo. «Conoscenze che fino a qualche tempo fa erano proprie della formazione di ogni adolescente, tramandate da padre in figlio e affinate nei momenti del bisogno, ma che oggi sono sempre più sconosciute a bambini e ragazzi», spiega Stefano.

Che, anzi, prima di passare alla pratica ha voluto dedicare qualche lezione a far conoscere la bici, a far apprenderne il funzionamento, ad identificarne le componenti principali.

E poi, via a formare aspiranti meccanici: i ragazzi hanno imparato a rimettere in sesto la catena, a verificare la foratura di una ruota e a cambiare la camera d’aria, a sistemare il cavalletto o a raddrizzare il parafango. Non sono poi mancate le lezioni dedicate alla sicurezza, sempre più importante anche a livello di Codice della Strada, oltre che di prevenzione personale.

I gruppi che hanno partecipato all’innovativo laboratorio hanno visto impegnati in media poco meno di venti ragazzi e ragazze per lezione, tutti molto incuriositi e capaci di dimostrare ampi passi avanti nel giro di poche ore. E ora, quando la catena cade o la ruota si buca, probabilmente non servirà più chiamare papà o mamma.

Come ribadito, il laboratorio di ciclo officina è reso possibile grazie al progetto “4H – Scaliamo il futuro”, che vede come capofila la Fondazione Irea e il Comune di Este, e che si propone di intervenire sulla povertà educativa creando una comunità educante nel territorio dell’Estense. Le 4 h stanno per Human, Hub, Hotspot, Help: quattro parole chiave su cui si basa il progetto che ha l’obiettivo di promuovere il benessere dei giovani nella fascia di età che va dagli 11 ai 14 anni.

Staff 4H

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Fonte: Comunicato stampa