Villa Estense e Urbana. Capitelli: restaurate due preziose edicole e statue votive del Sei e Settecento

Capitelli dedicati alla Madonna della Cintura e a san Gallo. Villa Estense, riscoperta una Madonna vestita del Seicento. Urbana unita dal culto del santo irlandese

Villa Estense e Urbana. Capitelli: restaurate due preziose edicole e statue votive del Sei e Settecento

Le comunità locali sono molto legate ai piccoli segni di storia, arte e devozione presenti nel territorio. È così che, oltre a chiese e palazzi, anche edicole e capitelli spesso trovano attenzione e beneficiano di un restauro. Di recente ci è giunta notizia di due interventi di questo tipo. Il primo di cui parliamo è a Villa Estense: il 25 settembre il parroco don Giuliano Giacon ha benedetto il capitello della Madonna della Cintura all’angolo di via Verdi con via Grompa di Sopra Un restauro, curato dal Comune, che ha portato a una scoperta: la statua della Madonna contenuta nella nicchia, fino ad allora ritenuta di nessun valore, è risultata essere un’antica “Madonna vestita”, tipologia diffusa fino a metà dell’Ottocento in Italia ma in particolar modo nel Veneto. Alcune avevano solo uno scheletro di legno da rivestire.

Per disposizioni ecclesiastiche furono poi allontanate dalle chiese in quanto la continua manipolazione di vestiti e biancheria aveva più del profano che del sacro, e creava troppa “intimità” con l’immagine sacra. Quella della Madonna della Cintura di Villa Estense, forse seicentesca, pare provenire dall’antica abbazia dei monaci agostiniani – una cui caratteristica era indossare una cintura a ricordo di quella donata dalla Madonna a sant’Agostino – che sorgeva dove ora si trova la parrocchiale. Restaurata, gode di un nuovo abito.

La seconda edicola si trova a Urbana e contiene la statua del patrono, san Gallo, all’incrocio delle due strade provinciali che attraversano il paese, verso Montagnana e Casale di Scodosia. A occuparsi del restauro è stato il Comune, con in parte il contributo della Cariparo ma anche di privati e imprese. «Si tratta di un capitello del Sei o Settecento – racconta il sindaco, Michele Danielli – e per la comunità di Urbana è molto importante, è un simbolo che unisce il paese. È un santo irlandese, nessuno sa come mai il suo culto sia arrivato qui. La statua che è nel capitello si trovava sopra lo stipite della porta della chiesa vecchia di Urbana, è quindi più antica del capitello». San Gallo è ricordato il 16 ottobre, quando a Urbana si tiene la sagra patronale, riorganizzata quest’anno anche se in forma ridotta: al centro vi è stata l’inaugurazione del restauro. I lavori, progettati e diretti dall’architetto Claudio Seno ed eseguiti da Edilrestauri di Brendola, hanno riguardato l’edicola, i paramenti murari e il rifacimento della copertura, rivestita in piombo, oltre il restauro della statua.

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