Villa Estense. Via al restauro dell’interno e agli impianti

Fino al 1867 il comune di Villa Estense veniva chiamato Villa di Villa; in origine la chiesa era annessa all’antica abbazia medievale di Sant’Andrea. I restauri in corso permetteranno di riportare a nuovo splendore una chiesa molto amata dagli abitanti della zona.

Villa Estense. Via al restauro dell’interno e agli impianti

È stato aperto l’atteso cantiere di restauro nella chiesa arcipretale di Sant’Andrea e Colomba, a Villa Estense. I lavori attualmente in corso riguardano principalmente la parte interna e il miglioramento dell’impiantistica dell’edificio, e si rendevano ormai necessari: la chiesa era infatti già stata oggetto di un restauro nel 2005, ma in quel caso esso aveva interessato solamente la copertura, il sottotetto, l’estradosso dei soffitti e i paramenti murari esterni. «La gente del paese è molto attaccata alla chiesa – rivela il parroco, don Giuliano Giacon – e non vedeva l’ora che venisse restaurata, anche perché è molto bella e tutti qui ne sono orgogliosi. In molti stanno contribuendo alle spese dei lavori, permessi anche dai contributi della Cei e della Fondazione Cariparo».

La parrocchiale di Villa Estense (fino al 1867 chiamata Villa di Villa) era in origine annessa al monastero di Sant’Andrea, cui per un periodo furono soggette anche le località di Motta d’Este e Carmignano, mentre la cura delle anime era affidata alla chiesa di Santa Colomba di Ancarano.

Distrutta quest’ultima dalle inondazioni, Sant’Andrea ne assunse il titolo e la cura dei fedeli. Soppresso il monastero nel 1793, la chiesa fu riedificata nei primi decenni dell’Ottocento, a navata unica; fu consacrata nel 1886 dal vescovo Giuseppe Callegari e tre anni dopo elevata ad arcipretale.

L’intervento di restauro riguarda, come detto, gli ambiti interni alla chiesa e, parzialmente, anche la parte impiantistica. Effettuate le operazioni finalizzate all’acquisizione di dati inerenti allo stato di conservazione o ai processi di alterazione e di degrado, al fine d’intervenire con i rimedi più efficaci, lo scorso autunno il cantiere ha potuto iniziare. Attualmente l’interno della chiesa è tutto occupato da una struttura di impalcature lungo l’intera navata, tuttavia l’edificio rimane agibile sia per la messa principale della domenica, sia per le altre celebrazioni che di norma si svolgono nell’annessa cappella invernale.

Il recupero dei controsoffitti prevede la pulizia, il consolidamento, il ripristino dell’adesione nonché interventi di restauro degli intonaci e delle finiture. Per le aree dove le stratigrafie evidenziano la presenza di una finitura a marmorino, si interverrà con la rimozione di scialbature e ridipinture fino a completa emersione della finitura originale sottostante. Si procederà quindi al rifacimento dell’intonaco. In corrispondenza di lesioni e crepe si procederà con un intervento mirato di consolidamento mediante la tecnica dello scuci-cuci.

Quanto alla parte impiantistica, per quanto riguarda gli ambiti audio e elettrico si rendono fortunatamente necessari solo interventi minimali mirati alla messa a norma del quadro elettrico, delle condutture di alimentazione e così via, secondo la vigente legislazione in materia. Anche per l’impianto di riscaldamento si prevedono semplici interventi di manutenzione sia della caldaia che delle canalizzazioni. I lavori sono affidati alla ditta Borin di Arquà Petrarca.

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