Villanova di Camposampiero. Centro d'ascolto Caritas, accanto alle famiglie in difficoltà

Attivo da un paio d'anni il Centro di Ascolto di Villanova di Camposampiero aiuta una trentina di famiglie. Le richieste sono per lo più economiche, pagamenti di bollette, rette scolastiche, mensa, trasporti, ma emerge anche molta solitudine e incapacità di gestione delle risorse.

Villanova di Camposampiero. Centro d'ascolto Caritas, accanto alle famiglie in difficoltà

Una trentina di famiglie aiutate, una media di tre colloqui di 20-25 minuti ciascuno ogni 15 giorni (con giornate in cui ce ne sono anche otto), 17 volontari di cui 14 operativi sul fronte dell’ascolto: sono alcuni dati del centro di ascolto Caritas del vicariato di Villanova di Camposampiero, aperto nell’aprile del 2016.

Sono famiglie tanto di italiani quanto di stranieri, per lo più residenti in Italia da diversi anni, quindi ben integrate. Le problematiche per le quali si rivolgono allo sportello sono più o meno le stesse in entrambi i casi: perdita del lavoro, mutuo da pagare, bollette, assicurazione auto. «Si rivolgono a noi – specifica Luigi Ilario Bartenor, coordinatore del centro di ascolto – famiglie numerose con minori o ragazzi che frequentano l’università. Il nostro obiettivo è aiutarli ad esempio nel pagare i trasporti, la mensa, le rette scolastiche, alle volte anche le tasse universitarie. Abbiamo avuto anche dei riscontri molti positivi di persone che una volta risollevate hanno voluto contribuire restituendo, un po’ per volta, l’aiuto dato. Inizialmente al centro arrivavano soprattutto persone straniere, gli italiani erano più restii, ora la percentuale si equivale. In entrambi i casi c’è sempre un po’ di diffidenza e difficoltà ad aprirsi, a parlare dei propri disagi, alle volte sono necessari sei o sette colloqui per individuare le problematiche».

Oltre ai problemi economici, però, affiorano anche problemi di solitudine, voglia di parlare, di trovare una persona pronta ad ascoltare. I volontari poi riscontrano una generale incapacità di gestire le risorse economiche: spesso chiedono aiuto, ma poi cadono nella trappola del “gratta e vinci” o dei giochi. «Ultimamente poi – aggiunge il coordinatore – abbiamo molte richieste in ambiti molto specifici come l’affido di minore, carcere, problemi di divorzi e separazioni. Non siamo preparati ad affrontarli e per questo uno degli obiettivi che ci poniamo per il nuovo anno di attività è specializzarci in questi ambiti, crescere come gruppo e aumentare le nostre competenze per dare delle risposte più puntuali».

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