Vita consacrata. Momento di confronto tra le religiose. C’è la cura della persona al cuore del loro carisma

Dimesse, Elisabettine, Salesie Momento di confronto, insieme al delegato vescovile per la vita consacrata, tra le madri generali delle tre congregazioni religiose femminili che sono nate nel “terreno” della Diocesi di Padova

Vita consacrata. Momento di confronto tra le religiose. C’è la cura della persona al cuore del loro carisma

La cura della persona a 360 gradi e nelle sue più diverse sfaccettature. In Diocesi di Padova hanno trovato terreno fertile tre ordini di religiose, che hanno messo al cuore del proprio carisma – tradotto in servizi e opere differenti – la persona. Sono le Dimesse, le Salesie e le Elisabettine.

«Sono carismi incarnati nella vita della Chiesa di Padova – spiega don Antonio Oriente, delegato vescovile per la vita consacrata – che ci aiutano sempre più a vivere quegli aspetti carismatici di cui è già depositaria, dentro una comunicazione efficace con gli uffici pastorali della Diocesi, con il vescovo, in un atteggiamento di valorizzazione reciproca e di autentica riconoscenza. Ne deriva un arricchimento che porta le religiose a vivere sempre più in pienezza la loro missione, collaborando reciprocamente con la Diocesi di cui sono già parte integrante».

Quali sono le perle preziose e come si traduce il carisma di ciascun istituto religioso? «Sempre ci abita e accompagna una domanda che motiva il nostro agire: come oggi possiamo vivere la nostra ispirazione iniziale, dove testimoniarla? – spiega suor Maria Fardin, superiora generale delle Suore Francescane Elisabettine – L’ambito che maggiormente ci interpella è la cura della persona, intesa come sguardo globale sui bisogni materiali, dal cibo alla salute, ma anche rispetto alla sfera spirituale, al confronto, al dialogo».

Le Elisabettine sono presenti in alcune parrocchie della Diocesi, in una scuola dell’infanzia, a Villa Immacolata in risposta alla domanda di spiritualità delle persone, all’Opsa e alle Cucine popolari come risposta al bisogno, in quest’ultimo caso, e segno per la città e la Diocesi di come un luogo di carità è educativo e formativo. «Da poco abbiamo lasciato Casa Santa Chiara, luogo di attenzione e umanizzazione del dolore e degli ultimi momenti di vita, e ci stiamo chiedendo come continuare nello spirito, nel senso e nel valore questa esperienza». A fondare l’ordine delle suore Salesie fu un prete diocesano, don Domenico Leonati, di Ponte di Brenta, attento al vissuto sociale del suo tempo, che ha trasmesso lo spirito dell’umanesimo cristiano di san Francesco di Sales. «Con mitezza e umiltà – racconta suor Paola Contin, la madre superiora – ci accostiamo alla fragilità della persona, soprattutto delle giovani in situazione di difficoltà. Per il nostro fondatore erano ragazze sfruttate, lasciate nell’ozio e nell’ignoranza e nel tempo si è cercato di continuare questa sua opera anche nelle scuole, oltre che in due case famiglia in zona Guizza». Le Salesie percorrono anche la strada della pastorale: la loro presenza a Padova è in nove parrocchie, in alcune con il coordinamento di scuole dell’infanzia e in altre nell’aiuto alla vita comunitaria, nella visita agli ammalati e alle famiglie, alle persone anziane sole. Hanno quattro case di riposo (Ponte di Brenta, Teolo, due a Thiene), una scuola dell’infanzia e primaria e al mattino, nella casa madre, distribuiscono la colazione a persone in difficoltà, oltre a borse spesa. Sulla scia del concilio di Trento, nel 1579 padre Antonio Pagani fonda l’ordine delle Dimesse, con il compito di essere contemplative nell’attività, evangelizzare e fare catechismo, curare la gioventù e visitare i malati. «La nostra congregazione – sottolinea suor Ottavina Predebon, la superiora – ha due filoni: evangelizzazione ed educazione. Siamo nelle parrocchie per il catechismo, la visita ai malati, animiamo le liturgie. Il programma, nelle scuole e anche nel pensionato universitario, è istruire la mente per formare il cuore; una formazione cristiana e umana che prende tutti gli aspetti. La nostra attività è sempre animata da contemplazione, intesa come adorazione eucaristica ma anche come coscienza che siamo sempre accompagnati dal Signore e la nostra comunicazione deve farlo percepire. Siamo qui per lui». «Mi pare – conclude don Antonio Oriente – che la riconoscenza, frutto di una ricchezza condivisa con la nostra Chiesa da parte di questi istituti, debba essere davvero tanta. Abbiamo bisogno di promuovere nella comunità diocesana una maggiore attenzione alla vita consacrata e alla specificità dei carismi presenti, aiutando i consacrati e le consacrate a inserirsi sempre di più nella pastorale diocesana».

Impegno nella promozione umana e nella pastorale

La presenza delle tre congregazioni è viva anche all’estero. Le Dimesse sono in Africa (Kenya, Tanzania, Uganda), India (Kerala e Tamil Nadu) e Brasile (con tre comunità impegnate per lo più nella pastorale). «Sono realtà molto diverse – spiega suor Predebon – le più bisognose sono quelle dell’India. Non si fa evangelizzazione, si insegnano soprattutto il rispetto, la collaborazione, l’aiuto, le virtù morali». Anche le Salesie sono in Brasile con attività di pastorale nelle periferie e poi in Ecuador con una scuola e attività di pastorale e di missione al campo cioè missione nelle comunità più rurali e isolate, in Perù e in Argentina. Da sette anni sono anche a Cuba, da oltre cinquanta in Angola e recentemente in Mozambico. «Come restringiamo il campo in Italia così è anche all’estero – afferma suor Fardin delle Elisabettine – Abbiamo vissuto con grande sofferenza la chiusura del Caritas baby hospital di Betlemme e di una comunità in Sud Sudan. Ci siamo invece in Kenya, luogo dove la congregazione sta crescendo di più e dove si stanno creando forme di progresso notevoli, ma anche tanta povertà». Sono presenti, poi, in Egitto, Argentina ed Ecuador.

Dimesse: attente anche alle vacanze delle famiglie

Fra le case di spiritualità delle Dimesse anche quella del Cavallino di Jesolo che in estate è luogo di vacanza: «Abbiamo capito che le famiglie hanno bisogno di spazi sani in cui divertirsi e potersi ristorare» dice suor Predebon.

Salesie: presenti da molti anni in Seminario

Le Salesie sono presenti anche in Seminario da molti anni; una presenza molto discreta, che si fa madre, sorella... con i seminaristi. A Padova, inoltre, si occupano dell’oratorio dedicato alla beata Liduina Meneguzzi, che era una salesia.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)