Fatti

I dati elaborati da Unioncamere e Infocamere. Sembra essersi assorbito, a distanza di due anni, lo shock impresso dalla pandemia: con il 2022 il bilancio tra aperture e chiusure torna su valori medi degli ultimi quindici anni. Il Lazio si conferma quella più dinamica, Marche e Molise chiudono l’anno in campo negativo. Male commercio, agricoltura e attività manifatturiere

L’Italia è un Paese tra i più sicuri, ma ci sono almeno due dati che il primo presidente della Cassazione, Paolo Curzio, inaugurando il nuovo anno giudiziario ha denunciato come “inquietanti” e “inaccettabili”: quelli relativi ai femminicidi e ai morti sul lavoro. Ridotti gli omicidi, 310 lo scorso anno, dato che rende l'Italia "tra i Paesi più sicuri in Europa e nel mondo", ha sottolineato. E il capo dello Stato richiama il Csm: “Attraverso l’esercizio trasparente ed efficiente del governo autonomo il Consiglio superiore deve garantire, nel modo migliore, l’autonomia e l’indipendenza della giurisdizione; e deve assicurare agli uffici giudiziari il miglior livello di professionalità dei magistrati"

Sono circa seimila (5.756) le persone respinte lungo le frontiere europee nell’ultimo anno. Lo rileva il quinto rapporto Prab. Per l'Italia il monitoraggio contiene dati e informazioni sul confine con la Francia e sui respingimenti verso la Grecia. In generale, chi viene da Afghanistan, Siria e Pakistan ha riferito di essere stato più spesso vittima di respingimenti

Iniziatica di Unicef e Ses. A causa degli attacchi alle infrastrutture energetiche e di altro tipo, milioni di bambini spesso rimangono in case fredde senza energia. Le famiglie devono usare candele, bruciatori a gas e generatori per avere luce e stare al caldo, cosa non sempre sicura. Da inizio anno si sono verificati 2.710 incendi; da novembre a dicembre 2022 registrati 868 casi (215 bambini) di avvelenamento da monossido di carbonio

I dati Inapp: in Italia è appena il 14,9% degli occupati che svolge parte dell’attività da remoto, ma potrebbe essere quasi il 40%, considerando la potenziale tele-lavorabilità. Finito l’effetto Covid del 2020), quando si è passati dal 4,8% al 13,7%. Fadda (Inapp): “Occasione non pienamente sfruttata. Dai dati non emerge quel cambio di paradigma lavorativo che la pandemia sembrava aver innescato, almeno nel nostro Paese”