Una chiesa in costruzione nel cuore di una città ferita dalla guerra. È la parrocchia greco-cattolica di padre Taras Pavlus. Nonostante si respiri un’aria di festa e di solennità per le candele accese, i canti intonati e le icone sacre, in realtà tutto attorno a questa piccola chiesa, sono ancora visibili i “segni” della guerra. Edifici sventrati e distrutti. Macerie per terra. Mezzi militari per le strade. Bunker e cavalli di fresia. “Abbiamo passato tempi molto duri. Oggi abbiamo speranza”. Il pensiero del parroco va poi al Papa di Roma: “Aspettiamo Papa Francesco. Oggi per noi Papa Francesco è una luce. Una sua visita qui in Ucraina potrebbe portare in questa terra martoriata dalla guerra, luce e speranza”
Fatti
La vita nei rifugi di Kherson è impegnativa. Tra i pasti caldi da preparare, stanze e letti da sistemare, visitatori e persone in difficoltà da accogliere e aiuti umanitari da distribuire. Si diffondono di bocca in bocca gli orrori vissuti a Kherson e nei villaggi vicini. La fame. Le mine. Le torture. Dopo l'euforia della liberazione le scoperte di una realtà di morte e distruzione. Maria, 16 anni. "Faccio fatica a pensare al futuro. Ma dopo aver pianto il primo giorno di guerra, non l'ho fatto più"
Caritas Spes Odessa: “Inflazione, perdita di lavoro, crisi. L’altro volto della guerra è la povertà”
Non ci sono solo gli sfollati interni a bussare alle porte della Caritas Spes Odessa. Ci sono anche i poveri, in aumento a causa della guerra. La crisi, la fame, la perdita del posto di lavoro, l’inflazione e la riduzione degli stipendi: sono gli “effetti collaterali” di una guerra che miete vittime non solo sui campi di battaglia ma anche in città. Ci siamo accorti – racconta padre Piotr Rosochacki – che nel centro dove vengono distribuiti i vestiti, le persone cominciavano a chiederci coperte e sacchi a pelo. Abbiamo così scoperto che non avevano più una casa dove andare a dormire e avevano bisogno di proteggersi dal freddo”
Dati 2022 della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna sostanzialmente invariati, ma sono aumentati i fatti gravi che necessitano di maggior supporto. Altra novità, uno sportello all’interno dell’Università
La curia di Odessa è al buio. Da due giorni non c’è riscaldamento. Le reti Internet sono staccate. In queste condizioni il vescovo, mons. Stanislav Shyrokoradiuk Ofm, lavora e vive con il suo staff. Da quando è scoppiata in febbraio la guerra, l’episcopio ha aperto le porte a tutti. Ogni giorno dalla cucina si distribuiscono 70/80 pasti caldi. Due giorni fa, il “pulmino” donato da Papa Francesco, carico di aiuti umanitari, è riuscito a raggiungere Kherson. “Ringraziamo il Papa”, dice il vescovo, perché “mai perde l’opportunità di ricordare il popolo ucraino e pregare per la pace. Questi appelli ci fanno capire che il Papa non dimentica il popolo che soffre”
Crescono anche gli incidenti con lesioni (+24,7%) e i feriti (+25,7%). Nel complesso 81.437 incidenti hanno causato 1.450 morti e 108.996 feriti. L'obiettivo è "dimezzare queste cifre entro il 2030"- Domenica si celebra la "Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada"
A 9 mesi dall’inizio del conflitto rischiano di aggravarsi le condizioni di oltre 6,2 milioni di sfollati interni; 13 milioni di persone in tutta l’Ucraina non hanno accesso all’acqua pulita, 1 famiglia su 3 soffre di insicurezza alimentare. E solo il 20% dei 170 mila rifugiati arrivati in Italia ha trovato un alloggio nel sistema di accoglienza: i team di Oxfam in aiuto di chi è rimasto fuori dalle reti dei servizi sociali a Roma e in Toscana
Parla al Sir l'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia, che domani parteciperà al porto di Napoli alla manifestazione "Fari di pace" promossa da Pax Christi e da un vasto cartello di associazioni cattoliche e laiche. Tra le richieste “di non autorizzare l’accesso in rada alle navi a propulsione nucleare o con armi atomiche” e che l'amministrazione cittadina aderisca, con apposita delibera, all’appello perché l'Italia sottoscriva il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, promuovendo a livello nazionale una progressiva riduzione della spesa militare a vantaggio della spesa sociale
Erano le 8 di mattina ieri quando un allarme aereo è risuonato per oltre 3 ore in tutta l'Ucraina. Gli attacchi sono diffusi su tutto il Paese. L’invito è a recarsi nei rifugi. Odessa, Mykolaiv, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk, Dnepropetrovsk, Poltava, Zhytomyr. Anche l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk lancia un appello: “Esorto tutti a non trascurare le regole e i segnali di allerta aerea, a stare attenti, rimanere nei rifugi e a fare di tutto per salvare la vostra vita e quella dei vostri cari''. A causa dei bombardamenti, circa 10.000.000 gli ucraini rimasti senza elettricità. Anche parti della città di Odessa sono inghiottite nel buio
“Negli ultimi sei anni la magistratura, pur impegnata in diversi contenziosi a carico di Ong che effettuano soccorsi in mare, non ha mai trovato alcun riscontro di quanto affermato dai ministri del nostro Paese circa le tesi infamanti e calunniose di accordi con i trafficanti libici al fine di trasferire in Europa i migranti”.
Un documento del Tavolo Asilo e Immigrazione contesta punto per punto le accuse contenute nella dichiarazione congiunta dei ministri dell’Interno, ripresa ieri dal ministro Piantedosi. “La presenza delle Ong nel Mediterraneo Centrale denuncia ogni giorno il disinteresse dei Governi Europei per la sorte di bambini, donne e uomini in fuga”
Alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, è stata allegata la “Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva”, redatta da una commissione di esperti sulla base degli ultimi dati disponibili, quelli relativi al 2019, con proiezioni sull'anno successivo. Dalla Relazione emerge che il tax gap, vale a dire la differenza tra il gettito teorico (imposte e contributi che dovrebbero essere versati in regime di perfetto adempimento) e il gettito effettivo, è pari a 99,2 miliardi di euro
Secondo l’organizzazione, “la lettura del sistema di accoglienza proposta dal ministro nell’informativa alle Camere utilizza ancora una volta la retorica dell’emergenza dietro la quale si nasconde un sistema che dal 2018 ha perso circa 70.000 posti. Occorre piuttosto chiarire che non c’è una reale programmazione e che si è scelto di non puntare sull’accoglienza pubblica in capo ai comuni, che ha standard ben più elevati dei centri straordinari”
Il ministro degli Esteri, Nicu Popescu: "Ogni bomba che cade sull'Ucraina colpisce anche la Moldova e la nostra gente. Chiediamo alla Russia di fermare la distruzione ora". Mentre i missili russi colpivano la Polonia, i media moldavi segnalavano estesi blackout in buona parte del Paese, dal territorio della Transnistria alla capitale Chisinau. Ma non ci sono solo problemi alla rete elettrica. Ci sono anche gli allarmi bomba, l’aumento del costo della vita e della povertà, l'insofferenza della popolazione. Sono gli "effetti collaterali" della vicina guerra in Ucraina. Fattori diversi che si stanno incrociando e che inevitabilmente creano incertezza e tensione
Per il 49% degli italiani è giusto garantire la salute anche ai migranti senza permesso di soggiorno
Indagine Ipsos per Amref. Per 9 italiani su 10 il cambiamento climatico è un’emergenza per la salute globale. Tuttavia 1 italiano su 2 ritiene che prima di tutto bisogna pensare alla ripresa economica, anche se significa intraprendere azioni rischiose per l’ambiente. Clima, guerra e nuove pandemie sono le priorità internazionali per il Governo