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Il Senato ha convertito definitivamente in legge il decreto che introduce misure urgenti per la crisi ucraina. Sul provvedimento il governo aveva posto la questione di fiducia. I voti favorevoli sono stati 214, i contrari 35, nessun astenuto.

Una guerra iniziata 11 anni fa, “che purtroppo non è ancora finita”. Lo scrive suor Marta Luisa dal Monastero trappista di “Nostra Signora Fonte della Pace” di Azeir, in Siria. Dal 2005 infatti un piccolo gruppo di sorelle, provenienti dal monastero di Valserena, in Toscana, si è stabilito vicino ad Aleppo, per dare inizio a una nuova comunità monastica.

La proposta di Cristina Cattaneo al Parlamento Ue: avviare un progetto di collaborazione e creare strutture dedicate alle interviste dei parenti degli scomparsi. "Identificazione dei morti, fattore determinante per la dignità dei defunti e delle famiglie ma anche fondamentale dal punto di vista legale". Le esperienze pilota in Italia

"I cittadini ucraini che hanno presentato domanda di emersione e sono ancora in attesa del rilascio del permesso di soggiorno, potranno uscire dall’Italia per prestare soccorso ai familiari". Assindatcolf commenta le novità del Dpcm in materia di protezione temporanea: "Piccola 'vittoria' che potrebbe cambiare la vita a migliaia di persone"

La ministra dell'Interno in audizione in commissione Schengen alla Camera fornisce i dati dell'accoglienza: arrivati 75.115 ucraini di cui 38 mila donne, 7 mila uomini, 22 mila minori. Rallenta il ritmo degli arrivi  negli ultimi giorni

Lech Wałęsa, il primo presidente di una Polonia libera, si dice convinto che per i polacchi tutti i profughi sono altrettanto degni di compassione e aiuto. Egli, infatti, non fa differenza tra i rifugiati dall’Ucraina sotto le bombe, e i profughi al più spesso provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente che cercano di attraversare il confine che divide la Polonia dalla Bielorussia. Anche i vescovi polacchi si sono appellati più volte alle autorità governative affinché ai migranti alla frontiera bielorussa venga riconosciuto il diritto internazionale d’asilo e venga prestato loro l’aiuto e sostegno necessario. Ma il muro continua a crescere.

Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi, 147 milioni di bambini nel mondo hanno perso più della metà della loro istruzione in presenza negli ultimi 2 anni. Nei paesi analizzati, l'attuale ritmo di apprendimento è così lento che ci vorrebbero 7 anni per la maggior parte degli scolari per imparare le competenze fondamentali di lettura che avrebbero dovuto essere acquisite in 2 anni