Fatti

Padre Michel Abboud, presidente di Caritas Libano, al Sir fa il punto sul suo Paese segnato da una gravissima crisi politica, sociale ed economica con le famiglie sul lastrico, la guerra tra poveri con i rifugiati siriani e la nascita di nuovi poveri, quel ceto abbiente che ha perso tutto e non è capace di chiedere aiuto. La guerra in corso a Gaza, infine, ha fatto salire la tensione tra Israele e Hezbollah con il rischio di un nuovo fronte di guerra che nessuno, in Libano, vuole

Gli attacchi rappresentano “atti dovuti” al contempo dimostrativi, con duplice destinazione: a confermare sia presso l’opinione pubblica nazionale, sia presso i nemici (quelli interni e i loro sponsor esterni), la reattività ritorsiva del governo. L’eterogeneità dei bersagli (Isis, al-qaedisti, secessionisti beluci e curdi) non contraddice il profilo dei committenti dato dalle autorità iraniane: “potenze arroganti”, mandanti di “terroristi mercenari”, nelle parole del presidente Rais

Cronaca di una morte annunciata, anche se il decorso della malattia non è ancora terminato. Tanto s’è detto e soprattutto s’è fatto per arrivare al capolinea della più grande acciaieria italiana, l’ex Ilva di Taranto. Le convulsioni societarie; il partner indiano per il quale si sono fatti ponti d’oro e clausole favorevolissime (salvo il fatto che poi s’è dimostrato disinteressato alla gestione e agli investimenti da fare); governi italiani che fanno e disfano… tutto sembra indirizzare l’acciaieria pugliese verso il tramonto.

Il consulente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles commenta il voto alla Camera dei Comuni con il quale il governo conservatore di Rishi Sunak ha ottenuto il via libera al cosiddetto “Rwanda plan”: "Il governo pensa che la minaccia delle deportazioni scoraggerà le decine di migliaia di richiedenti asilo che tentano di attraversare il Canale della Manica ogni settimana"

Trecentoventi domande per il Contributo di autonoma sistemazione per i nuclei familiari che sono stati evacuati durante l'alluvione del novembre scorso e circa 3.500 i cittadini che hanno presentato il modello B1, ovvero la richiesta danni per privati e attività produttive. Sono questi i numeri, decisamente bassi, relativi al Comune di Campi Bisenzio alla data di scadenza fissata dalla Regione. D'altronde, anche nei giorni scorsi il sindaco Andrea Tagliaferri era stato chiaro: prima con un video condiviso sui social e poi con alcune dichiarazioni che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione: “Non deve passare il messaggio che, a causa di un numero così basso di domande, la situazione non sia così grave come invece è stato e come abbiamo subito denunciato”

L’associazione: “La relazione alle Camere del ministro della Giustizia segna un pericoloso indebolimento dei presidi di legalità nella lotta alle mafie e corruzione faticosamente istituiti nell'arco dell'ultimo decennio. E' chiaro che le politiche dell’esecutivo stanno producendo ‘scientificamente’ condizioni più propizie per una pratica indisturbata, impunita ed estremamente profittevole di svariate forme di ‘abusi di potere per fini privati"

“Siamo feriti, ma fiduciosi”. Don Stefano Mantelli, parroco di San Bartolomeo in Tuto a Scandicci, descrive così lo stato d’animo dopo il crollo che sabato 13 gennaio ha trasformato in un incubo quella che era una gioiosa festa di nozze. Il cedimento di un solaio, nella struttura di Giaccherino, vicino a Pistoia, ha coinvolto gli sposi, Paolo e Valeria, che si erano uniti in matrimonio poche ore prima a Scandicci, e molti dei loro invitati. Sul posto sono arrivate 23 ambulanze e due automediche, le persone soccorse sono state 39, molte di loro poi ricoverate in diversi ospedali

In una ricerca pubblicata oggi, l’organizzazione ha denunciato che alcuni stati europei - tra i quali Croazia, Francia, Germania, Polonia e Romania - hanno estradato o stanno cercando di estradare richiedenti asilo fuggiti dalla persecuzione nel Caucaso del Nord e in cerca di salvezza in Europa. Queste persone rischiano di subire maltrattamenti e torture e di essere costretti ad andare a combattere nella guerra contro l’Ucraina

Preoccupano le minacce militari e la retorica sempre più bellicosa del leader nordcoreano Kim Jong-un che ha annunciato una completa revisione dei rapporti con la Corea del Sud e l’abbattimento del monumento alla riunificazione costruito dal padre a Pyongyang. Francesco Sisci: “La strategia del terrore, in tempo di pace, può essere controllata ma quando nel mondo tutto è per aria, è pericolosissima”. Quando ci sono due guerre aperte ed è alto il rischio di una escalation, "questa strategia può diventare incontrollabile”