Fatti

Ahmed (nome di fantasia) è vivo per miracolo. Ha attraversato il Mediterraneo ma è stato respinto dalla Guardia costiera libica. In Libia è stato arrestato, ha vissuto nelle carceri in condizioni infernali, si è ammalato di tubercolosi e ha rischiato di morire. Oggi è rinato grazie a un corridoio umanitario e alle cure dell’ospedale pediatrico

Nel primo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1%...

“La diffusione del Covid-19 e dei suoi effetti economici, sociali, politici e ambientali sono aggravati dai problemi strutturali di America Latina e Caraibi: principalmente, gli alti livelli di disuguaglianza, la precarietà e informalità lavorativa, la mancanza di protezione sociale, il degrado ambientale, povertà e vulnerabilità”. Inoltre, “la regione è caratterizzata da sistemi sanitari e di protezione sociale deboli e frammentati e da insediamenti urbani emarginati in espansione, privi di accesso ai servizi di base. La regione presenta anche grandi flussi migratori e sfollamenti di popolazione, nonché conflitti di varia natura, e risente in modo sproporzionato delle conseguenze della crisi climatica”. È l’analisi, dura, ma estremamente documentata e aderente ai fatti, proposta dal Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), che ha pubblicato di recente il rapporto “La questione sociale nel contesto del Covid-19 in America Latina”

«E xpo Dubai sarà la porta di accesso del mondo a una vita tornata alla normalità», afferma il principe Hamdan bin Mohammed al-Maktoum, 39 anni, futuro emiro. Con un anno di ritardo, si profila la più grande fiera internazionale, ma come le Olimpiadi di Tokyo, anche “Connecting Minds, Creating the Future”, (collegare le menti, creare il futuro - questo il nome dell’esposizione) deve fare i conti con il Covid. Lo spettro della pandemia ha scompaginato le certezze della macchina organizzativa anche negli Emirati Arabi Uniti, ridisegnandone le priorità.

Cento milioni di egiziani sono racchiusi nel 5% di tutto il territorio nazionale, situazione ideale per la diffusione del coronavirus. Ma le autorità hanno dato la priorità al controllo dell’opinione pubblica, piuttosto che alla lotta alla pandemia. Amnesty International denuncia violazioni a libertà d’espressione, d’associazione e d’assemblea