Fatti

L’arresto di Hidme Markam, attivista Adivasi, a marzo è il segno di quel che sta accadendo nel paese. La riforma agraria rischia di peggiorare le cose e gli Adivasi, 104 milioni in tutto il Subcontinente, hanno partecipato alle proteste che interessano ormai tutta l’India

Il 15 agosto scorso si chiudeva il termine per presentare le domande di regolarizzazione e di emersione del lavoro nero. A Milano su 26.127 istanze, ne sono state istruite 2.200. E ci sono badanti che nel frattempo hanno perso il loro datore di lavoro perché è deceduto. “Gestione del fenomeno migratorio sempre in chiave emergenziale”, denuncia Maurizio Bove di Cisl Milano

Grazie a Emergenza Sorrisi e a un caschetto speciale, è stata eseguita un'operazione al labbro leporino a un bambino di due anni in Iraq, dando istruzioni e consigli dall'Italia. “Quest'anno abbiamo curato anche la formazione di medici somali per la prevenzione e la cura a domicilio del Covid-19”

Spiraglio di speranza per chi non riesce più a pagare il mutuo. Presentato un emendamento che renderebbe subito operativa la possibilità di rinegoziare il proprio mutuo oppure di chiedere un rifinanziamento per estinguerlo

Chi vende il proprio voto in cambio di denaro, ha venduto la sua dignità e quella della sua famiglia. Inoltre, chi compra il voto con i soldi approfittando della povertà degli elettori, non è degno dell’incarico per il quale chiede di essere votato. Inaccettabile è il fatto che, al pagamento di denaro, si aggiunga il giuramento sui libri sacri. È altresì inaccettabile che la votazione avvenga sotto minaccia oppure dietro la promessa di un posto di lavoro. Il lavoro è frutto della meritocrazia e non del partitismo o della militanza politica. Come Vescovi inoltre riteniamo che non sia opportuno votare canditati con un passato poco chiaro. L’integrità morale deve essere una conditio sine qua non perché l’elettore possa scegliere con libertà e serenità. Ci auguriamo che il 25 aprile ognuno eserciti il diritto e il dovere del voto avendo presente il bene comune, che è anche lo scopo di ogni attività politica

Le truppe Usa e quelle della Nato si ritirano dall'Afghanistan. La decisione è stata assunta ieri dal presidente Biden e dai vertici dell'Alleanza Atlantica. Dal 1° maggio all’11 settembre torneranno a casa 2.500 soldati americani, con loro anche altri mille operatori della difesa, 7.000 forze straniere, la maggior parte delle quali truppe della Nato. Tra loro anche 800 italiani. Si apre ora un nuovo capitolo della travagliata storia del Paese asiatico. Per saperne di più abbiamo intervistato Claudio Bertolotti, direttore di Start InSight, tra i massimi esperti di Afghanistan

“Le sospensioni cautelative da parte di organismi di controllo come Fda ed Ema sono necessarie per fare al più presto ulteriore chiarezza. Da un lato c’è la necessità assoluta di avere un gran numero di vaccini perché l’obiettivo rimane quello di poter vaccinare nel tempo più breve possibile una quota importante della popolazione, iniziando dalle fasce più deboli e a maggiore rischio; dall’altro sussiste la necessità di comprendere quali effetti collaterali possano avere questi vaccini. Occorre tuttavia precisare che, analizzando i dati, si tratta di numeri estremamente piccoli: i rischi sono di gran lunga inferiori rispetto ai vantaggi della vaccinazione”.