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Il Governo Conte prorogherà almeno fino al 17 aprile le misure di contenimento del virus che stanno rallentando il contagio. In Veneto - dove i numeri continuano a crescere - la maggior preoccupazione è per le case di riposo. La Regione prova a correre ai ripari con il personale dei centri diurni ora chiusi. Via libera dall'Aifa per l'utilizzo dell'Avigam e per la somministrazione degli altri farmaci sperimentali a domicilio.

“Oltre alla perdita di competitività esistono due rischi molto forti nel post-emergenza. Il primo è che con il depotenziamento delle nostre imprese, qualcuno venga a depredare il nostro sistema economico. Il secondo, gravissimo, è quello che la crisi esponga il territorio a infiltrazioni mafiose. Per farvi fronte va fatto un ragionamento ad ampio raggio. È necessario pensare subito a misure di protezione che non consenta che le nostre aziende vengano svendute e depredate”.

C’è un fenomeno nuovo che preoccupa una parte d’Europa, dalla Romania all’Ucraina: è il ritorno nei Paesi di origine degli emigrati, in fuga (questa volta) dai Paesi dell’Europa occidentale, al momento più colpiti dal Coronavirus. Sebbene il Paese abbia chiuso le frontiere, l’Ucraina conta in queste ore 100mila rimpatri. A raccontare al Sir questo fenomeno è Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che, in stretto contatto con le autorità civili e politiche del Paese, ha messo a disposizione per le persone in quarantena e, in caso, anche per i casi più gravi, le strutture ecclesiastiche, monasteri e seminari della Chiesa

Abdullahi, Alireza, Danait, Halah, Hanna, Indira e Mirvat hanno origini diverse, vengono dalla Siria, dall’Eritrea, dall’Iran, dal Venezuela, dalla Somalia, dallo Yemen. Per una settimana gestiranno l’account Instagram di Unhcr Italia, per lanciare un messaggio di responsabilità, condividendo la loro esperienza di resilienza

Fu re Riccardo II, nel 1381, per ragioni contingenti, a dichiarare il Paese “dote” di Maria. Una eredità che il 29 marzo viene ripresa e condivisa fra i cattolici britannici. Mons. John Armitage, rettore del santuario di Nostra signora di Walsingham, racconta al Sir l’idea, nata tre anni or sono, che acquista un ulteriore significato oggi, con l’isola in “lockdown” a causa dell’epidemia. “Leggerò – confida – anche una lettera che ci ha inviato Papa Francesco”

Il card. Odilo Scherer è l'arcivescovo di San Paolo del Brasile e vicepresidente del Consiglio episcopale latinoamericano. In questa intervista al Sir ribadisce di non voler dar seguito alle polemiche del presidente Jaime Bolsonaro e di volersi concentrare su un unico obiettivo: "La Chiesa oggi ha una preoccupazione fondamentale: l’attenzione alla salute e alla vita delle persone. La Chiesa è presente, sta con le persone, va incontro alla gente là dove vive, anche con mezzi nuovi"

Il primate cattolico di Inghilterra e Galles si racconta al Sir. “Disorientato” dalle pur necessarie precauzioni per contrastare il contagio, che sta colpendo anche il Regno Unito, ma confortato dalle nuove forme di spiritualità e dai gesti di solidarietà che vede sorgere nel suo Paese. “Mentre il nostro mondo diventa più piccolo, il nostro cuore diventa più grande e può raggiungere Dio e ogni altra persona fisicamente lontana”