Fatti

Le preoccupazioni maggiori in termini di impatto economico e occupazionale riguardano fin da subito il turismo, settore trainante nell’economia veneta. Ma entra in sofferenza anche l'export, a cominciare dal rinvio di importanti eventi fieristici che, nel medio periodo, può comportare conseguenze importanti, non solo in termini economici ma di volumi di lavoro. Il fermo del cuore produttivo del Nordest equivale ad affossare l’economia italiana”.

“Non riesco a cancellare dalla mente questa frase: ‘il lavoro per me non è mai stata una fatica’. La ha ripetuta ieri un imprenditore trevigiano, illustrandomi la sua azienda in piena attività. Questi sono in Veneti nei giorni del Coronavirus. Gente che non si è fermata per un attimo, che non si è fatta contagiare dal panico, lavorando come e più di sempre”.

Nonostante l’attenzione sia in massima parte dedicata a seguire gli sviluppi del coronavirus, la Direzione Prevenzione della Regione Veneto sta monitorando anche l’andamento dell’influenza stagionale.

L’assessore regionale allo sviluppo economico ha inviato la convocazione del Tavolo di concertazione delle categorie economiche, allargato per l’occasione ai principali enti fieristici, per affrontare il tema dell’emergenza coronavirus. Il tavolo è convocato lunedì 2 marzo alle ore 10.00 nella sala polifunzionale al secondo piano del Palazzo della Regione (ex Grandi Stazioni) di Venezia.   

Nell’elegante sede del Foreign Office, a pochi passi da Downing Street e dal parlamento di Westminster, la dipartita britannica dalla Ue è ancora al centro delle conversazioni di duecento giornalisti stranieri, riuniti all’evento “Working with Whitehall”, organizzato dal ministero degli Esteri insieme all’Associazione stampa estera. Tre corrispondenti analizzano con il Sir la situazione che si verrà a creare con Brexit

Anche Medici con l’Africa Cuamm ha deciso di correre ai ripari e di rispettare le basilari norme sanitarie per il contenimento della diffusione del Coronavirus per evitare di essere, senza volerlo, responsabile della trasmissione del contagio in terra africana. 

«Se il contagio dovesse diffondersi - spiega Giovanni Putoto, responsabile della programmazione dell'ong - l'Africa sarebbe in ginocchio».