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Il presidio "Columbus" è stato adattato in soli dieci giorni in struttura di supporto nel trattamento dei casi di contagio da coronavirus. Assunte anche 60 persone. Prima dell'emergenza, la "Columbus" era una clinica generalista, dotata di 240 posti letto, che già faceva parte dell'offerta sanitaria del Policlinico Gemelli. L'arrivo dei primi pazienti è stato accompagnato dalla benedizione dei reparti da parte di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore

Sul fronte del rafforzamento dell’esecuzione dei tamponi per fronteggiare e limitare l’emergenza coronavirus, la Regione del Veneto ha approntato un nuovo Piano specifico che, nel giro di una settimana, porterà l’effettuazione dagli attuali 3.210 al giorno a 11.330 al giorno, coinvolgendo, secondo le singole potenzialità, tutte le microbiologie della rete ospedaliera regionale.

Condizioni igieniche scarse, mancanza di tamponi e mascherine, sistema sanitario fragile: se il Covid-19 arrivasse in Africa subsahariana si teme una diffusione molto veloce del contagio. “Noi cooperanti abbiamo paura di rimanere bloccati nel bel mezzo dell’epidemia, senza ospedali che ci possano curare in maniera appropriata e non avendo la possibilità di tornare in Italia” 

La Camera alta del parlamento giapponese ha approvato un disegno di legge contenente norme specifiche per la lotta al nuovo Coronavirus che inciderà sulle libertà e i diritti individuali dei cittadini. La legge appena approvata stabilisce in particolare che, previa consultazione e indicazione di esperti sulla presenza del rischio di una rapida e virulenta diffusione del Covid-19 a livello nazionale che metta in serio pericolo la vita dei cittadini e le loro condizioni sociali ed economiche, il capo del Governo ha il potere di dichiarare lo stato di emergenza

La reazione degli Usa a quella che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito una pandemia è stata lenta, senza una reale cabina di regia governativa. E si fanno i conti con i limiti di un sistema sanitario su base statale e non nazionale, dove la mancata standardizzazione delle procedure e non solo è diventato un serissimo problema

Parla Marco (il nome è di fantasia), che fino a pochi giorni fa lavorava in una grande catena di supermercati a Firenze, preparando i sacchetti per la spesa a domicilio: “Con il coronavirus gli ordini sono raddoppiati. I turni venivano cambiati all’ultimo momento e io lavoravo anche 13 ore consecutive, con solo 15 minuti di pausa: così ho scelto di non rinnovare il contratto”

In una nota Antonio Ianniello, Garante dei detenuti di Bologna, fa il punto sulla situazione alla Dozza: “Ci sono luoghi non agibili: le devastazioni hanno interessato anche gli ambulatori medici e gli spazi per le visite specialistiche. Si riparta dal buon senso dei detenuti che hanno scelto di non partecipare alla rivolta”