3 ottobre, Fico a Lampedusa: "Idea blocco navale insopportabile"

Oggi la commemorazione dei migranti vittime del naufragio del 2013. Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre: “Non possiamo accettare che donne, bambini e uomini in fuga dalla violenza continuino a perdere la vita per una carenza di mezzi di soccorso e per l'assenza di corridoi umanitari”

3 ottobre, Fico a Lampedusa: "Idea blocco navale insopportabile"

“Dobbiamo essere sempre di più un’Europa comune, solidale e altruista, che va a parlare con altri paesi per attuare corridoi umanitari ed evitare viaggi che finiscono in tragedia. Non per respingere. Anche nel nostro paese l’idea di blocco navale è insopportabile: la nostra Marina, la nostra guardia di finanza, tutte le navi che salvano vite hanno un codice d’onore scritto dentro”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo alla commemorazione delle vittime del 3 ottobre a Lampedusa. 

“Il dolore di nove anni fa resta in tutti noi indelebile, è scolpito in queste rocce e in questo mare- continua Fico-. Queste persone cercavano un futuro migliore in un mondo troppo spesso senza pietà che li ha fatti arenare su queste rocce. E questo dobbiamo evitarlo sempre”.

L’immigrazione non è un fenomeno emergenziale ma strutturale, ricorda il presidente della Camera. “Chi mette piede qui mette piede in Europa, se abbiamo aderito all’Europa è per condividere sovranità e problemi comuni -sottolinea- non vale solo per i flussi migratori ma anche per energia e gas”. Per il presidente della camera gli Stati Europei devono dunque lavorare per incentivare vie legali e sicure. 

Anche per il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, la gestione dei flussi deve essere condivisa a livello europeo. Nel suo discorso ha proposto di spostare l’opera di Mimmo Palladino, la Porta d’Europa da Lampedusa a Bruxelles: “Varcandola in continuazione chissà che non si riesca a portare avanti riforme e interventi per una condivisione del fenomeno”.

La commemorazione è iniziata in mattinata con un corteo per le vie di Lampedusa a cui hanno partecipato circa un migliaio di persone. In testa al corteo i sopravvissuti e i familiari delle vittime dei naufragi del 3 e 11 ottobre 2013. “Non riesco neanche a farvi sentire il mio dolore- sottolinea Nefat, originario della Siria che oggi vive in Germania-. Nove anni fa ho perso due figli, li sto ancora cercando”. “Il nostro dolore rimarrà per sempre- aggiunge Adam-. Ma siamo qui per chiedere che non si ripetano più queste tragedie. Lo chiediamo alla politica: quando prendete decisioni su di noi abbiate pietà”.

Secondo una stima della fondazione Ismu, dal 2014 a oggi ci sono state circa 25 mila vittime del mare. “Siamo qui per commemorare le vittime, ma anche e soprattutto per il dovere di conoscere. Il nostro obiettivo è di lavorare con le giovani generazioni per creare una società che include e accoglie”, afferma Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre“E’ inaccettabile che si continui a perdere la vita in mare e lungo le tante rotte che portano in Europa. Non possiamo accettare che donne, bambini e uomini in fuga dalla violenza continuino a perdere la vita per una carenza di mezzi di soccorso e per l'assenza di corridoi umanitari. Per noi del Comitato, il 3 ottobre resta una data che ci ricorda come il salvataggio di vita umane debba sempre restare la priorità numero uno e come questa responsabilità debba essere una responsabilità condivisa da tutti gli stati membri dell’Unione Europea”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)