A Gaza il primo campionato femminile di boxe categoria junior

Si è svolto grazie al progetto “Boxe contro l’assedio" del Ciss che con un crowdfunding ha aperto la prima palestra popolare con il ring dove le ragazze possono allenarsi

A Gaza il primo campionato femminile di boxe categoria junior

Al Kings Sports Club Arena di Gaza, per la prima volta nella storia, si è tenuto il campionato femminile di boxe categoria junior. Le atlete guidate dall'allenatore Osama hanno portato, infatti, sul ring tutta la grinta di mesi e mesi di preparazione. L'allenamento sportivo è avvenuto grazie all'apertura della prima palestra popolare e del primo ring reso possibile con il progetto internazionale "Boxe contro l’assedio" per il quale è stato avviato un crowdfunding che si concluderà a luglio.

Il progetto, in particolare, unendo le palestre popolari italiane (la palestra popolare di Palermo e la palestre Valerio Verbano e Quarticciolo di Roma) con l’impegno internazionale dell’Ong Ciss (Cooperazione Internazionale Sud Sud) in Palestina, avviato da anni, vuole promuovere il pugilato come strumento di riscatto sociale, di libertà e di benessere psicofisico per le ragazze e i ragazzi palestinesi.

L'assedio e i continui bombardamenti su Gaza, infatti, oltre a provocare centinaia di morti lasciano traumi, specie sui bambini e sulle bambine. Chi sopravvive, tra le altre cose, soffre di disturbi della memoria, iperattività, difficoltà di concentrazione e vive in uno stato di perenne ansia. Inserito in questo contesto il pugilato aiuta a combattere tutto ciò, infondendo coraggio ai più piccoli e rafforzando l'autostima, per avere coscienza di sé e del proprio corpo e per combattere le paure.

Le palestre a Gaza sono per lo più spazi piccoli dove la luce elettrica arriva ad intermittenza. Le attrezzature sportive sono nella maggior parte dei casi prodotte con stoffa, bambagia e scotch e i sacchi sono costruiti in modo molto rudimentale. Inoltre, sui ring spesso fatiscenti, non tutti gli atleti hanno fasce, caschetti o paradenti. Hanno solo una decina di paia di guanti che utilizzano a turno.

Per questo l'obiettivo del progetto è anche quello di aiutare tutte le ragazze ed i ragazzi che desiderano praticare la boxe donando loro anche delle attrezzature professionali. Gli interessati a contribuire al progetto potranno farlo collegandosi al link bit.ly/boxecontrolassedio-crowdfunding. La campagna di sostegno, iniziata lo scorso 21 gennaio, si concluderà il 22 luglio del 2021.

"Durante il progetto sono avvenuti per i giovani di Gaza diversi incontri con allenatori e pugili italiani. Da marzo in poi, invece, a causa del lockdown sono state fatte delle lezioni online - pur con le difficoltà dovute alla loro precaria corrente elettrica - da parte di alcuni tecnici italiani - dice Valentina Venditti, coordinatrice del progetto del Ciss - ai giovani palestinesi. Con la prima parte della raccolta fondi è stata, intanto, già attivata la prima palestra popolare di Gaza con il ring dove potersi allenare. Naturalmente speriamo di riuscire presto a dotarli di attrezzature e protezioni professionali per praticare lo sport in tutta sicurezza. L'obiettivo più bello che abbiamo raggiunto è stato quello però di avere dato un input significativo allo sport femminile. Alle ragazze, infatti, oltre al supporto materiale è stato dato un forte supporto umano. Rispetto alla Cisgiordania, per Gaza, considerate le chiusure di Hamas, è un passo molto significativo per il superamento di certi stereotipi. Nelle nostre missioni, andando sul posto anche con delle pugilesse italiane abbiamo percepito l'interesse di queste ragazze non solo ad una pratica occasionale ma a volere dare continuità a questo sport. Alcuni tecnici palestinesi, già da settembre 2019, hanno iniziato a fare quindi allenare, all'inizio come gruppo di quartiere, delle ragazze molto giovani di età compresa tra 10 e 16 anni. Con il tempo sempre a stretto contatto con la federazione sportiva palestinese abbiamo visto che il gruppo è salito a 40 partecipanti. Dieci giorni fa, con la nostra più grande soddisfazione, è avvenuto con grande successo, il primo torneo in assoluto juniores di box femminile. Nello stesso tempo altre ragazze più grandi, tra i 20 e i 26 anni, si sono avvicinate anche loro alla boxe".

"Diciamo che questa apertura è stata il frutto di un lavoro lento, avvenuto tutto dal basso che, avendo avuto anche degli incontri con le autorità - continua Valentina Venditti - e con il Coni palestinese, ha supportato, dando piena concretezza a quello che era già il desiderio di queste giovani palestinesi. In loro c'è tanta voglia di andare avanti e per il futuro si pensa anche ad avere la prima allenatrice palestinese donna. La cosa importante è che noi non siamo andati a distruggere le tradizioni del Paese ma siamo entrati a poco a poco senza conflitto facendo capire tutta l'importanza di questa attività sportiva per il benessere psicofisico della donna. L'obiettivo sarà adesso anche quello di riuscire a farle partecipare ad un campionato arabo. Stiamo lavorando, inoltre, per quando sarà possibile, per formare alcuni tecnici palestinesi in Italia oltre a quello di promuovere degli scambi sportivi internazionali. Un altro obiettivo, a lungo termine, è infine quello di attivarci perché i giovani possano riuscire a gareggiare fuori dalla Palestina".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)