Adozioni internazionali in calo: 969 nel 2019 (-14% in un anno)

La Commissione anticipa i dati dell’anno appena concluso in attesa del report annuale. La diminuzione riguarda soprattutto Cina, Federazione Russa, Bielorussia e Vietnam. Invertono la tendenza Colombia e Perù. Oltre 3mila le procedure pendenti in capo agli enti autorizzati

Adozioni internazionali in calo: 969 nel 2019 (-14% in un anno)

ROMA - Nel 2019 sono state concluse 969 procedure di adozione internazionale: dato in calo del 14% rispetto al 2018 (1130 adozioni) e del 3,4% rispetto al 2017 (1169). Lo rivela la Commissione adozioni internazionali che, in attesa della pubblicazione del report statistico annuale, anticipa i dati dell’anno appena concluso, aggiornati al 31 dicembre.

Le diminuzioni che maggiormente hanno pesato sul numero complessivo di minori arrivati in Italia riguardano la Cina (46 adozioni del 2019 rispetto alle 84 del 2018), la Federazione Russa (da 152 del 2018 alle 126 del 2019), la Bielorussia (72 rispetto a 91 nel 2018) e il Vietnam (37 rispetto alle 54 del 2018).   
Ma "nonostante un calo generalizzato riscontrabile in quasi tutti i paesi di provenienza dei minori, - spiega la Commissione - alcuni paesi hanno invertito positivamente la tendenza come, per esempio, la Colombia che passa dalle 128 adozioni del 2018 alle 161 del 2019 e il Perù che conclude con 44 adozioni nel 2019 rispetto alle 24 del 2018. Si notano inoltre contenuti incrementi nei dati, per esempio, di Filippine o Ucraina”.

Colombia (161) e Federazione Russa (126) sono i paesi con il numero più alto di bambini adottati in Italia; seguono India (96), Ungheria (88) e Bielorussia (72). Tra gli enti, a perfezionare il maggior numero di adozioni è la ong torinese Cifa (97), ma complessivamente sono oltre 3mila le procedure pendenti in capo agli enti autorizzati.

La Commissione fa sapere di aver svolto nel corso del 2019 nove incontri bilaterali con le autorità dei paesi di provenienza dei minori “con l’auspicio della possibile apertura di alcuni paesi all’adozione internazionale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)