Affamati di verità. Su Facebook il video del vescovo di Innsbruck, mons. Hermann Glettler, per invitare a riflettere sullo “Spirito di verità”

Trascinati in un valzer di cifre e informazioni che ci hanno a dir poco disorientati, abbiamo iniziato a chiederci sempre più di frequente: “che cos’è la verità?”.

Affamati di verità. Su Facebook il video del vescovo di Innsbruck, mons. Hermann Glettler, per invitare a riflettere sullo “Spirito di verità”

“Che cos’è la verità?”. In epoca ante-Covid questa sarebbe stata una domanda capace di accendere animate discussioni in salotti teologico-filosofici. Di questi tempi, invece, è un quesito che torna sempre più di frequente in molti salotti italiani, dove fino a qualche mese fa l’argomento filosofico capace di accendere gli animi era, solitamente, la teoria del fuorigioco.

Le nostre case, sigillate per lasciare fuori la minaccia del virus, sono state letteralmente inondate – attraverso tv e social network – di immagini, numeri e notizie, molte delle quali a dir poco contraddittorie. Ed essendo porte e finestre sigillate, in molti casi non si è riusciti a far uscire le non poche balordaggini che si sono annidate tra i cuscini dei nostri divani.

Da una settimana abbiamo iniziato a rimettere il naso fuori di casa, affamati di aria fresca e di orizzonti diversi da quelli che abbiamo contemplato per due mesi di fila, desiderosi di vedere qualcosa di diverso dalle spalle della persona dietro alla quale – ovviamente a debita distanza – abbiamo atteso in fila per entrare al supermercato. Ma la paura rimane, perché sappiamo bene che il virus non se n’è andato e non si è rabbonito. E allora, come ci si può difendere da questo nemico invisibile? La domanda viene girata agli esperti che affollano il grande schermo che abbiamo in salotto e i piccoli schermi che teniamo in tasca. La risposta: usando le mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza. Sì, ma quali sono le mascherine più “sicure”? E qual è la “giusta” distanza di sicurezza?

Trascinati in un valzer di cifre e informazioni che ci hanno a dir poco disorientati, abbiamo iniziato a chiederci sempre più di frequente: “che cos’è la verità?”.

“Che cos’è la verità?” è l’interrogativo che si è posto anche il vescovo di Innsbruck, mons. Hermann Glettler, per invitare a riflettere sullo “Spirito di verità”. Il breve video, pubblicato dalla diocesi tirolese sulla sua pagina Facebook, è uno dei 50 contributi quotidiani della serie “Spirit for you”, progetto a più voci, nato per iniziativa della Pastorale missionaria con l’obiettivo di scoprire insieme – nei giorni che da Pasqua portano a Pentecoste – i tanti volti dello Spirito Santo.

“La verità non è certamente un bene fatto e concluso – spiega mons. Glettler – che si può tenere stretto in mano ed usare per superare qualcuno o per eliminarlo o ancora per mettere la parola fine ad una discussione”. Il vescovo di Innsbruck, rammenta inoltre come la “verità” – o meglio quella che si ritiene tale – venga spesso abusata.

“La verità – sottolinea Glettler nella sua riflessione – è frutto di una ricerca continua, che ci impegna tutta la vita”. E in questa ricerca siamo accompagnati dallo Spirito.

“Gesù ci ricorda che la verità rende liberi – aggiunge il vescovo di Innsbruck –. Ognuno di noi può confermare che non esiste persona più bella di una persona sincera, trasparente, che non è schiava delle bugie e la cui esistenza non è resa complicata dalle falsità”. E poi spinge la sua meditazione un passo più in là. “Gesù ci dice: io sono la verità. Il centro della nostra fede è una persona che si mostra e si dona a noi”.

In questo tempo di emergenza sanitaria la verità è che un essere microscopico, invisibile ai nostri occhi, ha messo a nudo le nostre fragilità, spazzando via tutte quelle che ritenevamo essere le nostre “sicurezze”.

Ci sono voluti più di due mesi di confinamento sociale per far scendere il numero dei contagi in Italia. Un tempo in cui abbiamo riscoperto aspetti della nostra vita che non sapevamo esistessero o che davamo per scontati. Ora, però, è arrivato il momento di ricominciare, facendo tesoro di questo periodo non facile, che ha lasciato nelle nostre vite ferite profonde, per sanare le quali serviranno tempo, pazienza e molte energie. E servirà la verità del saper riconoscere che – al di là dei materiali o dei centimetri – mascherine e distanziamento di sicurezza (oltre alla costante cura dell’igiene personale) sono in questo momento strumenti indispensabili per continuare a mantenere il virus il più possibile nell’angolo.

Ci è data la possibilità di tornare ad essere “liberi”, ma lo saremo veramente solo se non smetteremo mai di essere appassionati ricercatori di quella Verità, che tiene desta la nostra attenzione, alimenta la nostra prudenza e – grazie allo Spirito – ci accompagna alla scoperta di panorami mozzafiato.

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Fonte: Sir