Al via processo di appello a Mimmo Lucano. Arci: “Chiediamo assoluzione piena”

Inizia oggi il processo d'appello all'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, condannato lo scorso settembre dal Tribunale di Locri a 13 anni e 2 mesi di carcere al termine del processo "Xenia". L'avviso è stato notificato a Lucano e agli altri 17 imputati dalla Seconda sezione della Corte d'Appello di Reggio Calabria solo 25 giorni fa. Associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d'ufficio sono tra i capi di imputazione per i quali Lucano è stato giudicato colpevole in primo grado. La sentenza è stata contestata dagli avvocati dell'ex sindaco, Andrea Daqua e Giuliano Pisapia.

Diverse associazioni in queste ore stanno esprimendo sostegno e solidarietà a Mimmo Lucano, sotto inchiesta per l’accoglienza dei migranti. Per Arci si tratta di un “processo politico, frutto di una lettura forzata e surreale degli elementi presenti negli atti processuali”.

“Confidiamo che in sede di appello i capi di imputazione per i quali Lucano è stato giudicato colpevole nel processo di primo grado cadano tutti - scrivono in una nota -. La vicenda che coinvolge l’ex sindaco di Riace è un fatto politico, che riguarda un’altra stagione, in cui la macchina del fango che ha travolto in diversi modi organizzazioni, associazioni e anche singoli cittadini volontari che si adoperano per aiutare persone che scappano da guerre, povertà e persecuzioni, ha portato ad una totale criminalizzazione della società”.

L’Arci chiede una sentenza di assoluzione: “La aspettiamo fiduciosi, aiuterebbe a chiudere la stagione della criminalizzazione di chi accoglie e aiuta rifugiati e migranti. Una stagione che ha reso più debole la democrazia e ha alimentato razzismi e fascismi. Una stagione che vogliamo lasciarci alle spalle per sempre”.