Allarme Fentanyl, in Emilia-Romagna un kit per il consumo consapevole

La Regione distribuirà 5 mila kit di autoanalisi sulla presenza dell’oppiaceo sintetico che negli Stati Uniti ha già fatto migliaia di vittime, tra cui lo chef stellato Andrea Zamperoni. Le prime morti anche in Italia. Giancane: “I consumatori devono avere strumenti per tutelarsi”

Allarme Fentanyl, in Emilia-Romagna un kit per il consumo consapevole

BOLOGNA - All’apparenza si presenta come una semplice linguetta di carta, ma in realtà si tratta di un reattivo rapido che, nel giro di pochi secondi, dà un risultato in base al colore. È il nuovo kit di autoanalisi per verificare la presenza di Fentanyl nell’eroina che la Regione Emilia-Romagna, insieme all’Azienda Usl di Bologna, ha messo a punto per proteggere i consumatori: una piattaforma online permetterà inoltre di creare una rete di segnalazione e monitoraggio, per mappare la diffusione della sostanza sull’intero territorio.

Il Fentanyl è un oppiaceo sintetico con un altissimo rischio overdose, che oggi viene sempre più utilizzato per tagliare l’eroina. Si tratta di una sostanza molto pericolosa: da 50 a 50 mila volte più potente dell’eroina pura, a volte ne basta un granello per uccidere. Negli Stati Uniti, negli ultimi due anni ci sono state più di 60 mila vittime, tra cui nelle settimane scorse anche lo chef stellato Andrea Zamperoni, trovato senza vita in un ostello del Queens, a New York. Accusata di avere spacciato l’ultima dose letale è Angela Barini, che – secondo le accuse della polizia – avrebbe fornito al giovane chef lodigiano ecstasy liquida mischiata a Fentanyl, provocandone così la morte. Oggi il problema sta arrivando anche in Europa, e in Italia sono già stati riscontrati almeno tre decessi causati da questo potente oppioide.

“Siamo ancora all’inizio, ma quando il Fentanyl arriverà davvero sul mercato illegale italiano sarà una strage – commenta preoccupato Salvatore Giancane, medico tossicologo dei Servizi territoriali per le dipendenze patologiche (SerDP) di Bologna –. Nel nostro paese, al consumatore manca qualsiasi strumento per sottoporre la sostanza all’analisi: per legge, infatti, la detenzione è vietata a qualsiasi titolo, dunque i laboratori non possono detenere droga a meno che non gliela consegni un giudice a seguito di un provvedimento. Ecco perché abbiamo pensato di distribuire questi kit ai consumatori, che così hanno la possibilità di verificare autonomamente la presenza di Fentanyl nell’eroina”.

Il progetto ha un costo minimale, con un investimento della Regione di soli 15 mila euro. Saranno 5 mila i kit distribuiti gratuitamente nei SerDP (gli ex SerT) e in tutte le unità di strada del territorio regionale, da Rimini a Piacenza: il test, che permette la rilevazione di 12 varianti del Fentanyl, comprese le più diffuse, può essere effettuato direttamente sulla sostanza (è sufficiente una piccolissima quantità) o sull’urina. In caso di esito positivo, il consumatore o l’operatore possono scattare una foto e inserire una segnalazione sul sito: la piattaforma online ha l’obiettivo di proteggere i consumatori, avvisandoli che in quell’area è stata rilevata la presenza di Fentalyn e che dunque il consumo potrebbe essere potenzialmente molto pericoloso.

La forza di questo progetto sta nell’alleanza tra servizi pubblici e consumatori, che non sono più passivi ricettori, ma diventano responsabili delle proprie scelte – spiega Claudia Iormetti, responsabile Innovazione sociale della cooperativa Open Group, che sta curando la realizzazione della piattaforma –. Gli obiettivi sono diversi: innanzitutto informare i consumatori che esiste questo rischio, poi dare loro strumenti per tutelarsi, e infine renderli più consapevoli di quello che stanno assumendo. Si tratta di un importante strumento di advocacy e di empowerment della persona”.  Una prima fase di sperimentazione è già prevista per quest’autunno.  

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)