Amazzonia, indigeni in pericolo per l’attività mineraria

Nel nuovo report “Minando i diritti” World Resource Institute denuncia la distruzione nelle terre indigene senza procedenti legata proprio all’attività mineraria, sia legale sia illegale

Amazzonia, indigeni in pericolo per l’attività mineraria

La sopravvivenza dei popoli indigeni in Amazzonia è messa in pericolo dall’attività mineraria. Lo sostiene il nuovo report “Minando i diritti” del World Resource Institute. L’organizzazione parla di una distruzione nelle terre indigene senza procedenti nella zona amazzonica legata proprio all’attività mineraria, sia legale sia illegale.

La perdita di terra. In tutto, rivelano i ricercatori, ben il 18% della foresta è interessata da concessioni minerarie. E in quasi un terzo dei casi si tratta di territori indigeni. Inoltre, studiando i dati nell’arco temporale 2000-2015, si scopre che la perdita di foreste è stata più rilevante dove erano presenti le attività minerarie. Nel dettaglio, la quota di foresta persa in Bolivia, Perù ed Ecuador è stata il triplo nelle zone indigene che vedevano la presenza di attività estrattive. E i danni provocati da questo settore non si limitano a questo: almeno 30 corsi d’acqua del bacino amazzonico sono stati inquinati dalle miniere. “L'attività mineraria ha, per sua natura, un impatto distruttivo sull'ambiente e porta con sé conseguenze sociali e sanitarie”, si legge nel report.

Le ragioni. La radice dei conflitti nella regione ha a che vedere con il sottosuolo: in Amazzonia ci sono grosse quantità di alcune importanti materie prime, tra le quali rame, ferro, stagno, bauxite, manganese, oro. Da alcuni anni i Paesi dell’area hanno puntato con decisione su questa industria, dando incentivi che ne hanno stimolato la crescita.

Piccole miniere. Il report denuncia anche che “l'attività mineraria illegale nel bacino amazzonico, soprattutto quella di piccola scala, è in corso da decenni. Ma è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni”. Oggi si stima che nell’area ci siano 50 mila piccoli minatori.
Oro e Covid-19. Ad aver contribuito al recente aumento dell’attività estrattiva nel bacino amazzonico c’è anche l’emergenza sanitaria in corso. In questa situazione, infatti, il prezzo dell’oro, un classico “bene rifugio” nei momenti di crisi economica, è aumentato quest’anno del 27%. “L'aumento dei prezzi ha fatto crescere la domanda, scatenando una nuova corsa all'oro nel bacino amazzonico e implicazioni per le popolazioni locali e l'ambiente”.

L’articolo integrale di Ilaria Sesana, Indigeni Amazzonia: la minaccia che viene dall’attività mineraria, può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Sir