Aumentano i casi di lebbra nel mondo: +10,2%. “Il Covid ha reso difficile ricerca e diagnosi”

L’Aifo richiama l’attenzione sui dati pubblicati dall’Oms sulla situazione della lebbra nel mondo. Secondo questi dati, il numero annuale delle persone diagnosticate è aumentato del 10,2% nel corso del 2021, passando da 128.405 nel 2020 a 140.594 persone. Aumenta anche la diagnosi tra i bambini e il numero di persone che presentano già gravi disabilità prima di ricevere diagnosi e cura

Aumentano i casi di lebbra nel mondo: +10,2%. “Il Covid ha reso difficile ricerca e diagnosi”

L’Aifo diffonde e richiama l’attenzione sui dati pubblicati dall’Oms sulla situazione della lebbra nel mondo. Secondo questi dati, il numero annuale delle persone diagnosticate è aumentato del 10,2% nel corso del 2021, passando da 128.405 nel 2020 a 140.594 persone. Aumenta anche la diagnosi tra i bambini e il numero di persone che presentano già gravi disabilità prima di ricevere diagnosi e cura.  

Si tratta di dati che preoccupano Aifo, emersi dall’ultimo rapporto annuale sull’andamento della lebbra nel mondo (http://www.who.int/wer ).
Afferma l’associazione: “I dati mostrano una inversione di tendenza rispetto alla forte diminuzione, osservata l’anno precedente, dovuta alla pandemia causata dal Covid-19, che ha reso difficile la ricerca e la diagnosi delle persone colpite dalla malattia. L’emergenza ha infatti comportato la riduzione del numero di servizi di trattamento della malattia e lo spostamento del personale sanitario in altri settori”.
Situazione che perdura ancora oggi e perciò Aifo stima che il numero delle persone colpite sia superiore a quanto riportato dall’Oms.

Tre Paesi sommano la gran parte delle persone diagnosticate nel 2021: India (75.394), Brasile (18.318) e Indonesia (10.976). L’India da sola ne concentra quindi oltre la metà. L’inversione di tendenza è confermata anche dai seguenti dati: aumento delle diagnosi tra i bambini/e (minori di 15 anni): 9.052 nel 2021 contro 8.642 l’anno precedente; ciò significa che la catena di trasmissione della lebbra è ancora attiva nelle comunità dei Paesi endemici.
In crescita il numero delle persone che presentano gravi disabilità al momento della diagnosi (8.492 nel 2021, contro 7.198 nel 2020). “Ciò indica che, ancora oggi, a causa della scarsa conoscenza dei sintomi della malattia all’interno delle comunità, delle difficoltà di accesso e della scarsa qualità dei servizi di trattamento, la diagnosi spesso avviene tardivamente e in molti casi la persona colpita dalla malattia si presenta con disabilità fisiche irreversibili”, sottolinea l’Aifo.  

Il presidente Aifo, Antonio Lissoni, ricorda che “nonostante la progressiva diminuzione della malattia negli ultimi decenni, Aifo continua a garantire il suo impegno, anche con programmi integrati di controllo della malattia, che continua a manifestarsi soprattutto nelle regioni e tra le popolazioni più povere ed emarginate”. 
Nel corso del 2021, complessivamente, nei progetti Aifo sono state diagnosticate 4.342 persone con la lebbra, di cui 4,6% bambini/e. L’azione dell’associazione si fonda su tre obiettivi principali: interrompere la catena di trasmissione della malattia; prevenire le disabilità causate dalla malattia; promuovere e sostenere l’inclusione sociale delle persone colpite, eliminando le barriere politiche, sociali e culturali“Quindi, un’azione che non è focalizzata unicamente sugli aspetti epidemiologici e sanitari, ma che si basa su un approccio multisettoriale che include programmi di riabilitazione fisica e socioeconomica, utilizzando l’approccio dello Sviluppo Inclusivo su Base Comunitaria”, afferma. 

In questo ultimo rapporto dell’Oms, si conferma che vi sono vari paesi nei quali si segnalano discriminazioni nei confronti dei malati di lebbra o hanno leggi che consentono discriminazioni basate sulla malattia. Proprio per questo, e non da oggi, Aifo prevede nei suoi progetti un’importante attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni affinché le persone colpite non subiscano discriminazioni di sorta e siano incluse nelle comunità dove vivono. 
Oggi la lebbra si trova nella lista delle Malattie Tropicali Neglette (MTN) dell’Oms ed è ancora un problema sanitario importante in vari Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, dove persistono condizioni socioeconomiche precarie che favoriscono la trasmissione della malattia. 
La strategia globale dell’Oms (2021-2030) prevede la diminuzione significativa del numero di persone diagnosticate ogni anno, la riduzione drastica delle persone che presentano disabilità gravi e del numero di bambini/e al di sotto dei 15 anni.  
“Il prossimo 29 gennaio 2023, si celebrerà la 70^ Giornata Mondiale dei malati di Lebbra, con sempre maggiore convinzione Aifo si spenderà per non abbassare i riflettori su questa malattia curabile la cui catena di trasmissione nei paesi più vulnerabili è ancora attiva e va interrotta subito”, conclude il presidente Aifo.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)