Bolzano e Prato le città italiane in cui si vive meglio

Ricerca sul BenVivere effettuata da Avvenire con la Scuola di Economia Civile. Centro e Sud accorciano le distanze sul Nord

Bolzano e Prato le città italiane in cui si vive meglio

Bolzano al primo posto, Prato al secondo e Pordenone al terzo. Sono queste, secondo la terza edizione della ricerca sul BenVivere effettuata da Avvenire con la Scuola di Economia Civile e il contributo di Federcasse, le città italiane in cui si vive meglio. La ricerca è presentata nel dettaglio nel numero speciale dell’inserto settimanaleL'economia civile, in uscita nelle edicole venerdì 24 settembre e in distribuzione al Festival Nazionale dell’Economia Civile di Firenze (24-26 settembre, presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio), quest’anno intitolato “Alla ricerca di senso. Persone, lavoro, relazioni”.
La classifica generale di questa terza edizione vede Centro e Sud d’Italia accorciare le distanze con il Nord: la città al primo posto resta Bolzano, ma al secondo sale con un miglioramento netto di cinque posizioni Prato che diventa la "regina" dei territori dell’Italia centrale.In linea con le due precedenti edizioni, è stata anche stilata una seconda classifica, accanto a quella generale, per valutare la "generatività in atto" nei territori italiani e approfondire i recenti indicatori statistici che cercano di misurare il cosiddetto benessere "multidimensionale", in cui alle tradizionali variabili legate alla salute, alla disponibilità di un lavoro e al patrimonio, si aggiungono la qualità delle relazioni, della vita affettiva e sociale. Bolzano, Trento e Verona continuano a svettare nella classifica della "Generatività in atto", mentre a occupare le ultime posizioni sono ancora le province della Sardegna. 

Lo studio principale prende in esame oltre 90 parametri relativi a dieci domìni (demografia e famiglia, salute, impegno civile, ambiente turismo e cultura, servizi alla persona, legalità e sicurezza, lavoro, inclusione economica, capitale umano, accoglienza) misurando il ben-vivere in un territorio non solo dal punto di vista della ricchezza economica ma secondo gli indicatori del benessere equo e sostenibile (Bes) e gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Onu (Sdg) che valorizzano maggiormente le dimensioni sociali e ambientali della nostra vita.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)