Braille, un eBook permette alle persone cieche di “leggere” con le dita

Il dispositivo che dà la possibilità di avere tutti i libri desiderati in braille, a portata di mano con un click, utilizza un materiale intelligente che permette di modificare la superficie in base a impulsi elettrici. L’idea è di un team di quattro ingegneri laureandi dell’Università di Bologna, che ha vinto il premio Idee emergenti per Vitamina C Digitale

Braille, un eBook permette alle persone cieche di “leggere” con le dita

Un eBook che dà alle persone cieche la possibilità di avere tutti i libri desiderati a portata di mano con un click, in un unico dispositivo. È eBraille, il progetto ideato da un team di quattro ingegneri laureandi dell’Università di Bologna, che durante lo Start up Day hanno vinto il premio da mille euro per la categoria Idee emergenti per Vitamina C Digitale. Questo speciale eBook sarà dotato di schermo intelligente in grado di esporre caratteri braille in rilievo, in movimento a seconda della velocità di scorrimento dell'utente, in modo da “leggere” con le dita i testi contenuti nella memoria.

L’idea mi è venuta perché mio nonno sta diventando cieco e a lui non piace ascoltare la radio, mentre ama fare la settimana enigmistica – racconta Andrea Munari, 21 anni, studente di Ingegneria informatica e ideatore del progetto insieme a Mattia Mazzini, Piero Zamboni e Dhansaw 'Vittorio' Rambaran –. Non penso che lui, alla sua età, oggi si metterebbe a imparare il braille, ma ci sono tante persone che invece potrebbero aver bisogno di accedere a testi e libri in braille, e che invece non ne hanno la possibilità. E poi a me piace molto leggere, dunque mi sono chiesto: perché non creare un eBook con i caratteri in braille? Ho subito condiviso l’idea con due miei compagni di corso, che mi sembravano pronti ad accettare questa sfida. Così è stato: abbiamo visto che c’era lo Start up Day e ci siamo iscritti”.

Nel mondo ci sono 39 milioni di persone cieche, di cui 220 mila si trovano in Italia. “Questo prodotto si rivolge a tutte le persone non vedenti, e in particolar modo agli studenti: abbiamo pensato a quanto potrebbe essere frustrante per noi dover studiare ascoltando solo degli audiolibri – racconta Munari –. Ma tra i fruitori ci potrebbero essere anche istituzioni culturali come musei e biblioteche. Molti ciechi, però, non conoscono il braille: insieme al prodotto allora vorremmo offrire un corso per insegnarlo, in collaborazione con le associazioni del territorio, come l’Istituto Ciechi Cavazza”.

La tecnologia su cui si basa eBraille è quella dei polimeri elettroattivi, un materiale intelligente in fase di sperimentazione che permette di modificare la superficie in base a impulsi elettrici, e che comporta il sollevamento dei puntini del braille. Si tratta di una soluzione più economica rispetto ai dispositivi di oggi, che funzionano in maniera meccanica, con tecnologie molto più costose. “In preparazione dello Start up Day c’erano degli hackaton, che avevano l’obiettivo di sviluppare l’idea e renderla concreta – continua Munari –. Per noi è stato un momento molto importante: lì abbiamo conosciuto il quarto membro del team, Vittorio, che studia alla Business School e che ci ha aiutato a sviluppare il business model del progetto. In quel periodo abbiamo iniziato a prendere contatti con persone cieche e associazioni, ma anche con esperti del settore, per capire come migliorare l’idea e massimizzare l’impatto”.

Oggi i quattro ragazzi si sono messi a collaborare con un’altra start-up che ha un progetto simile al loro: si chiama eRelief e ha l’obiettivo di costruire un’interfaccia in 3D per dipinti e sculture, in modo che toccando la superficie le persone non vedenti possano percepire le opere. “A loro mancavano un po’ di competenze tecniche, mentre a noi manca esperienza nell’ambito start-up – conclude Munari –. Questa alleanza potrebbe rafforzarci e permetterci, insieme, di raggiungere un risultato migliore, per dare alle persone cieche il prodotto migliore possibile”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)