"Canyon digitale" per 1,3 miliardi di under18: non hanno internet a casa

Nuovo rapporto di Unicef e International Telecommunication Union: stessa condizione anche per 759 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni. "Non possono competere nell'economia moderna e in caso di chiusura delle scuole non ricevono un'istruzione"

"Canyon digitale" per 1,3 miliardi di under18: non hanno internet a casa

Secondo un nuovo rapporto dell'Unicef e dell'International Telecommunication Union (Itu), "due terzi dei bambini in età scolare nel mondo - 1,3 miliardi tra i 3 e i 17 anni - non hanno connessione internet a casa". Il rapporto How Many Children and Youth Have Internet Access at Home? rileva una simile mancanza di accesso anche tra i giovani tra i 15 e i 24 anni, "con 759 milioni, o il 63%, senza connessione a casa". Così in un comunicato l'Unicef.

"Il fatto che così tanti bambini e giovani non abbiano internet a casa rappresenta più di un gap digitale, è un canyon digitale- ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell'Unicef- La mancanza di connessione non limita solo i bambini e i giovani a connettersi online, comporta anche che non possono competere nell'economia moderna, li isola dal mondo, e in caso di chiusura delle scuole, come quelle attualmente vissute da milioni di bambini a causa del Covid-19, non ricevono un'istruzione. In parole povere: la mancanza di accesso a internet sta costando alla prossima generazione il loro futuro".

Circa 250 milioni di studenti nel mondo sono colpiti dalla chiusura delle scuole a causa del Covid-19, che ha costretto centinaia di milioni di studenti a seguire lezioni online. Tutti coloro che non hanno accesso a internet, non possono ricevere un'istruzione. Anche prima della pandemia, un numero crescente di giovani aveva bisogno di apprendere competenze fondamentali, trasferibili, digitali, specifiche per il lavoro e imprenditoriali per competere nell'economia del XXI secolo.

Secondo il rapporto, il divario digitale sta perpetrando disuguaglianze che già dividono paesi e comunità. I bambini e i giovani delle famiglie più povere, delle zone rurali e degli Stati a basso reddito sono ancora più indietro rispetto ai loro coetanei e hanno pochissime possibilità di recuperare il ritardo. A livello globale, tra i bambini in età scolare delle famiglie più ricche, il 58% ha connessione internet a casa, rispetto al 16% delle famiglie più povere. La stessa disparità esiste tra i livelli di reddito dei paesi. Meno di 1 bambino in età scolare su 20 nei paesi a basso reddito ha una connessione internet a casa, rispetto a circa 9 su 10 nei paesi ad alto reddito.

"Connettere le popolazioni rurali resta una sfida enorme- ha dichiarato Houlin Zhao, Segretario Generale Itu- Come mostrato dal Measuring digital development: Facts and figures 2020 dell'Itu, gran parte delle aree rurali non sono coperte da una rete mobile a banda larga e meno famiglie rurali hanno accesso a internet. Il gap nell'adozione di banda larga mobile e di internet tra paesi sviluppati e in via di sviluppo è particolarmente ampio, esponendo almeno 1,3 miliari di bambini in età scolare dei paesi a basso reddito e delle regioni rurali a rischio di non seguire il loro percorso di studi perché non hanno accesso a internet a casa".

Ci sono anche disparità geografiche all'interno dei paesi e delle regioni. A livello globale, circa il 60% dei bambini in età scolare nelle aree urbane non ha accesso internet a casa, rispetto a tre quarti dei bambini in età scolare di famiglie che vivono in zone rurali. I bambini in età scolare in Africa sub Sahariana e Asia del Sud sono i più colpiti, con circa 9 bambini su 10 disconnessi.

Regioni/ Bambini in età scolare tra i 3 e i 17 anni non connessi a casa

  • Africa Occidentale e Centrale: 95% - 194 milioni
  • Africa Orientale e Meridionale: 88% - 191 milioni
  • Asia Meridionale: 88% - 449 milioni
  • Medio Oriente e Nord Africa: 75% - 89 milioni
  • America Latina e Caraibi: 49% - 74 milioni
  • Europa Orientale e Asia Centrale: 42% - 36 milioni
  • Asia dell'Est e Pacifico: 32% - 183 milioni
  • Globale: 67% - 1.3 miliardi

Lo scorso anno, l'Unicef e Itu hanno lanciato Giga, un'iniziativa globale per connettere a internet tutte le scuole e le comunità nelle vicinanze. Lavorando con i governi, Giga ha finora mappato oltre 800 mila scuole in 30 paesi. Grazie a questi dati, Giga lavora con governi, aziende, settore civile e partner del settore privato per creare casi di investimento validi per finanziamenti misti pubblico-privato per costruire l'infrastruttura di connettività necessaria a implementare soluzioni di apprendimento digitale e altri servizi. L'iniziativa viene realizzata nell'ambito di Reimagine Education e in collaborazione con Generation Unlimited. Attraverso l'iniziativa Reimagine Education, l'Unicef ha l'obiettivo di rispondere alla crisi dell'istruzione, cambiandola, dando a bambini e giovani uguale accesso a un apprendimento digitale di qualità. La chiave per raggiungere questo obiettivo è una connessione a internet universale.

Sulla base di questi sforzi e dell'importanza del coinvolgimento dei giovani, Generation Connect è un'iniziativa lanciata da Itu per dare maggiori strumenti ai giovani per coinvolgerli e partecipare al mondo digitale.

Nonostante i dati nel rapporto Unicef-Itu presentino un quadro già allarmante, la situazione è probabilmente peggiore a causa di diversi fattori come accessibilità, sicurezza e bassi livelli di competenze digitali. Secondo gli ultimi dati Itu, le scarse competenze digitali rappresentano un ostacolo per una partecipazione significativa in una società digitale, mentre la telefonia mobile e l'accesso a internet rimangono troppo costosi per troppe persone nei paesi in via di sviluppo a causa delle disuguaglianze nel potere d'acquisto. Anche quando un bambino ha connessione a casa, potrebbe non potervi accedere perché svolge faccende domestiche o lavorare, per la mancanza di dispositivi sufficienti in famiglia, le ragazze per minore o negato accesso, o per la mancanza di comprensione sulle opportunità di accesso all'online. Ci sono anche diversi problemi legati alla sicurezza online sui quali i genitori potrebbero non essere adeguatamente preparati a tenere al sicuro i propri figli. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)