Capodanno cinese. Padova festeggia "l'anno del topo" dal 24 al 26 gennaio

Gli eventi a ingresso libero sono organizzati dall’istituto Confucio all’Università di Padova e dalla Guangzhou University, in collaborazione con il Comune di Padova e patrocinati da Comune di Padova, Università di Padova, Istituto Confucio Cà Foscari Venezia e Conservatorio Cesare Pollini di Padova.

Capodanno cinese. Padova festeggia "l'anno del topo" dal 24 al 26 gennaio

L’Istituto Confucio all’Università di Padova anche quest’anno si fa promotore di numerosi eventi culturali organizzati per i festeggiamenti del Capodanno Cinese

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"La collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’Istituto Confucio, presente da molti anni in città presso l’Università – spiega Arturo Lorenzoni Vicesindaco del Comune di Padova - si concretizza anche quest’anno in una serie di celebrazioni per il Capodanno cinese. L’Istituto Confucio è una presenza ufficiale del governo cinese in città e fa piacere rafforzare i legami di reciproco scambio tra la comunità cittadina e la Cina, partner sempre più presente a Padova sul piano economico e culturale. La reciproca conoscenza è il miglior ingrediente per relazioni fruttuose. L’auspicio è che il Capodanno sia occasione di festa e di condivisione per tutti i padovani".

Da sempre il Capodanno Cinese è firmato dall’Istituto Confucio come spiega il prof. Giorgio Picci, direttore italiano dell’Istituto all’Università di Padova: “Siamo al nostro quinto anno di organizzazione del Capodanno Cinese in città. Questo 2020 per noi sarà particolarmente importante visto che il 2020 è proprio l’anno dello Scambio Culturale e Turistico Italia-Cina”.

L’evento tradizionale, che vanta migliaia di spettatori accorsi negli anni precedenti, quest’anno sposta il momento acrobatico della danza del Drago in Prato della Valle, proponendo ai cittadini una parata che raddoppia l’abituale percorso. E molte altre novità.

Diretto dal Prof. Giorgio Picci e dal Dott. Michael Yang, l’Istituto Confucio all’Università di Padova oltre a tre giorni di eventi - tutti a titolo gratuito - pensati per far conoscere e apprezzare le antiche tradizioni della cultura cinese, quest’anno si sposterà anche in altre città, organizzando il consueto appuntamento all’aeroporto Marco Polo di Venezia con l’Istituto Confucio di Venezia Ca’ Foscari e portando lo spettacolo della Lingnan Xiunu Chinese Orchestra anche nelle città di Pordenone e Ferrara e a San Marino, dove ha attivato i suoi nuovi corsi. 

Il Capodanno lunare detto anche Festa di Primavera, in occidente noto al pubblico come Capodanno Cinese, quest’anno cade il 25 gennaio 2020 ed è una delle più importanti festività tradizionali cinesi. La festa, che celebra l'inizio del nuovo anno secondo il calendario lunare, è un momento molto atteso dalle innumerevoli comunità cinesi sparse in tutto il mondo. 

In Cina si è soliti festeggiare l'anno nuovo con canti, tamburi e l'uso massiccio del colore rosso. Immancabile componente dell’articolato rituale celebrativo e basata su un’antica leggenda. La famosa Danza del Drago e dei Leoni è una parata a ritmo battente di tamburi e cimbali che sfila per le strade per spaventare il mostro Nian e invocare i benigni Draghi cinesi, capaci di assicurare l'arrivo della fortuna.

In ossequio ai dettami dell'astrologia cinese, ogni anno viene contrassegnato da un segno animale tra i dodici prescelti dal Buddha, segno che poi ritorna seguendo cicli dodicennali. I dodici animali dello Zodiaco sono nell’ ordine: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Dragone, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale. Il Topo, animale simbolo del Capodanno Cinese di questo 2020, è il primo animale dello Zodiaco – un nuovo ciclo avrà quindi inizio- ed è simbolo di grande ambizione e determinazione verso il raggiungimento dei propri obiettivi. 

Moltissime le novità in serbo dall’Istituto Confucio all’Università di Padova per questo nuovo anno che si apre all’insegna del Topo. 

Cominciamo da Padova.

In città saranno proposti tre giornate eventi, sempre tutti aperti al pubblico a titolo gratuito. Si comincia il venerdì 24 gennaio 2020 alle 21.00 all’Auditorium Pollini di Via Cassan con il concerto della Lingnan Xiunu Chinese Orchestra. Si tratta di un’orchestra tutta al femminile composta da 12 elementi che, con i caratteristici abiti tradizionali, suoneranno alcuni antichi strumenti cinesi classici come la “pipa” (liuto cinese a quattro corde) il guzheng (arpa cinese) lo xiao (flauto verticale cinese soffiato) e lo hulusi (strumento cinese a fiato composto da tre canne di bambù inserite in una zucca). Ma ancora tra gli altri, lo Huqin (strumento a corda ad arco, più specificamente, un violino a spillo). L’orchestra, unico gruppo musicale professionista della Cina che si concentra sulla musica tradizionale di Lingnan che ha le sue radici nel Guangdong, intratterrà il pubblico in un percorso di canti e melodie. Un vero e proprio viaggio nella musica tradizionale classica cinese. Un appuntamento imperdibile questo all’Auditorium Pollini dove le artiste cinesi inaugureranno la loro tournée italiana e che le porterà, grazie all’Istituto Confucio all’Università di Padova, anche a Pordenone e a Ferrara (scheda in allegato). 

Sabato 25 gennaio alle 18.00 alla Galleria Minerva in via del Santo, si terrà invece l’inaugurazione della mostra fotografica “Cina 1978. Appunti di viaggio” firmata dal fotografo Paolo Gotti. Una settantina di fotografie di varie dimensioni, tutte stampate in bianco e nero e scattate dal celebre fotografo nel 1978. Le suggestive immagini raccontano con grande poesia momenti di vita e di storia di un Paese dalla cultura millenaria. Sono queste immagini, scattate da Paolo Gotti, a immortalare alcuni tra gli aspetti più singolari della società cinese di oltre quaranta anni fa – così diversa dalla Cina contemporanea – visti attraverso l’emozione di uno sguardo occidentale: dai mezzi di trasporto spesso bizzarri e improvvisati alle insegne disegnate con i gessetti, dalle ricamatrici tradizionali alle esercitazioni delle soldatesse armate di fucile, dalle scuole speciali per bambini ipovedenti fino alle fabbriche, come quelle dei locomotori, che avrebbero portato in futuro il paese a diventare la potenza economica che è oggi. L’esposizione nasce dalla riscoperta dell’archivio relativo a quel viaggio, che nel 2018 ha riconosciuto a Paolo Gotti l’assegnazione del Premio UVA promosso dall’Università di Verona. La mostra, aperta al pubblico con ingresso libero, resterà visibile fino al 3 febbraio con orario 9.30-12.30 e 16.00-19.00 dal lunedì al sabato.

Domenica 26 gennaio la danza del Drago e dei Leoni parte come di consueto da Palazzo Moroni alle ore 15.00. Quest’anno ad esibirsi ben due Dragoni, capitanati dal Maestro di arti marziali Liu Yuwei della Weisong School di Pordenone. La scuola ha potuto migliorare le proprie competenze grazie a un training con i Maestri Zhao Weibin e Gong BingWei della Guangzhou Dragon and Lion Dance Association, giunti dalla Cina a Pordenone per una decina di giorni per formare gli atleti sulla danza dei Leoni e del Drago. Zhao Weibin e Gong BingWei sono tra i più importanti maestri di quest'arte nel mondo. La parata si snoderà dal Lìston fino al prato della Valle (arrivo intorno alle ore 16.00) passando per via VIII Febbraio, Via Roma e Via Umberto I. In Prato della Valle sarà collocata una pedana che agevolerà al pubblico la visione delle virtuosistiche esibizioni acrobatiche della scuola di arti marziali Weisong, in un nuovissimo repertorio di canti e acrobazie. I Draghi si esibiranno in danze e battaglie accompagnati dai salti dei Leoni che balleranno al ritmo incessante del grande tamburo suonato con forza, secondo i precetti tradizionali proprio per scacciare gli spiriti maligni. Durante la sfilata i Leoni giocheranno con i bambini, intrattenendo tutto il pubblico in divertenti gag ed esaltanti esibizioni, mentre i Draghi daranno sfoggio di tutta la loro suggestiva bellezza. Alla fine del percorso il pubblico potrà assistere anche ad una esibizione di Taiji e Kung Fu. 

A riprendere l’evento anche alcuni giornalisti della CCTV la rete ammiraglia della Repubblica Popolare Cinese. Il Capodanno Cinese di Padova sarà infatti ospite di alcune tra le più seguite e celebri trasmissioni televisive, essendo Padova riconosciuta da Hanban come città dove l’Istituto Confucio organizza uno tra i più importanti Capodanni. Al concerto del 24 gennaio a Padova, al Pollini, oltre alla CCTV ci saranno anche alcuni giornalisti della China Radio International.

Fonte: Istituto Confucio

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Fonte: Comunicato stampa