Centri estivi, 135 milioni nella bozza del decreto rilancio

E' quanto prevede l'articolo 112, che destina anche 15 milioni a progetti di contrasto della povertà educativa. In tutto 150 milioni al Fondo per le politiche della famiglia

Centri estivi, 135 milioni nella bozza del decreto rilancio

 150 milioni in più al Fondo per le politiche della famiglia, per sostenere bambini, ragazzi e genitori nel periodo estivo e contrastare la povertà educativa: è lo stanziamento complessivo previsto nella bozza del decreto “Rilancio”. Nel dettaglio, alla prima voce andranno 135 milioni, alla seconda i 15 restanti: “Al fine di sostenere le famiglie, per l’anno 2020 – si legge nel testo della bozza - a valere sul Fondo per le politiche della famiglia (articolo 19, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248), una quota di risorse è destinata ai comuni, per finanziare iniziative, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, volte a introdurre: a) interventi per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa destinati alle attività di bambini e bambine di età compresa fra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre 2020; b) progetti volti a contrastare la povertà educativa e ad implementare le opportunità culturali e educative dei minori”.

Precisamente, “il ministro con delega per le politiche familiari, con decreto di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, stabilisce i criteri per il riparto della quota di risorse di cui al comma 1 e ripartisce gli stanziamenti per le finalità di cui alla lettere a) e, nella misura del 10 per cento delle risorse, per la finalità di cui alla lettera b), previa intesa in sede di conferenza unificata”.

La relazione illustrativa e tecnica dispone che tale importo da un lato “sia erogato ai Comuni per il potenziamento, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo, per le bambine e i bambini di età compresa tra 3 e 14 anni”: dall'altro sia “finalizzato a contrastare la povertà educativa, mediante il finanziamento di progettualità miranti a questo scopo durante il periodo di emergenza e per quando sarà terminata e il lockdown gradualmente sospeso, al fine di recuperare il tempo perso in termini di offerta educativa e culturale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)