Cocaina. Produzione mondiale raddoppiata negli ultimi sette anni

Nell’ultimo rapporto dell’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni unite su droga e crimine, le stime aggiornate sulla produzione e sul traffico delle droghe nel mondo. Preoccupa l’inarrestabile crescita del mercato della cocaina. Nel 2020 un aumento dell’11 per cento rispetto all’anno precedente

Cocaina. Produzione mondiale raddoppiata negli ultimi sette anni

Altro che Pablo Escobar, per il traffico internazionale di cocaina l’età dell’oro si sta materializzando proprio in questi anni di pandemia. Secondo l’ultimo Rapporto annuale dell’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni unite su droga e crimine al mondo non c’è mai stata così tanta cocaina come quella che circola in questi nostri anni e anche la pandemia non è riuscita a incrinare questo fiorente traffico internazionale. Secondo l’Unodc, nel 2020 sono 234 mila gli ettari coltivati a coca nel mondo, il che equivale a oltre 328 mila campi di calcio regolamentari. Sebbene non ci sia stato un incremento dell’estensione delle coltivazioni rispetto al 2019 (mentre risulta pensino diminuita del 5% rispetto al picco del 2018), la produzione nel 2020 risulta aumentata dell’11 per cento rispetto all’anno precedente raggiungendo le 1.982 tonnellate di cocaina pura al 100%. Con la produzione, sono aumentati anche i sequestri (del 4,5%) che nel 2020 hanno raggiunto 1.424 tonnellate (con una purezza incomparabile con quella della produzione). L’aumento della produzione di cocaina e anche dei sequestri è molto più evidente se si prendono a confronto gli ultimi dieci anni. “Tra il 2010 e il 2020 - si legge nel rapporto dell’Unodc -, la potenziale produzione globale di cocaina, al 100% della purezza, è aumentata del 75 per cento, mentre la quantità di cocaina sequestrata (a purezza non comparabile con le stime della produzione, ndr) è aumentata del 125%”. La cocaina, tuttavia, non è l’unica sostanza stupefacente ad aver conosciuto un incremento della produzione negli ultimi anni (sebbene le quantità di produzione e consumo non abbiano pari, ad eccezione della cannabis che fa registrare oltre 4,7 mila tonnellate di marijuana e più di 2 mila tonnellate di hashish prodotte nel 2020 con un aumento del 15% per la prima e del 29% della seconda). Secondo l’Unodc, “il traffico di metanfetamine continua ad espandersi geograficamente, con 117 paesi che hanno segnalato sequestri di metanfetamina nel 2016-2020 contro 84 nel 2006-2010 - si legge nel rapporto -. Nel frattempo, le quantità di metanfetamina sequestrate sono quintuplicate tra il 2010 e il 2020”. Anche la produzione mondiale di oppio è cresciuta: l’Unodc stima un aumento del 7% tra il 2020 e il 2021 per un totale di 7.930 tonnellate, principalmente a causa dell'aumento della produzione in Afghanistan. Tuttavia, la superficie globale coltivata a papavero da oppio è diminuita del 16% a 246.800 ettari nello stesso periodo. Delle quasi 8 mila tonnellate di oppio, la maggior parte è stata utilizzata per produrre eroina (tra le 495 e le 755 tonnellate di eroina pura), mentre le oltre mille tonnellate restanti sono state consumate come oppio.   Il rapporto delle Nazioni unite, inoltre, stima al 2020 la presenza di circa 21,5 milioni di persone hanno fatto uso di cocaina almeno una volta nell'ultimo anno. Il dato rappresenta lo 0,4% della popolazione mondiale di età compresa tra 15 e 64 anni e si tratta di una prevalenza d’uso leggermente in aumento rispetto al 2010. Tuttavia, il numero assoluto di quanti fanno uso di cocaina è aumentato del 32% a causa della crescita della popolazione mondiale. Complessivamente, spiega il rapporto, nel 2020 “circa 284 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni hanno fatto uso di droghe in tutto il mondo, con un aumento del 26% rispetto al decennio precedente”. Sono i giovani a farne un uso maggiore con livelli di consumo in molti paesi superiori a quelli della generazione precedente. “In Africa e in America Latina, le persone sotto i 35 anni rappresentano la maggioranza delle persone trattate per disturbi da uso di droghe", spiega il rapporto.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)