Codice Rosso. In aumento dell’11% i maltrattamenti familiari, trend legato a lockdown

È quanto emerge dal rapporto “Un anno di Codice Rosso” illustrato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Aperte 4 mila indagini oltre mille quelle per revenge porn. "Una legge di civiltà indispensabile"

Codice Rosso. In aumento dell’11% i maltrattamenti familiari, trend legato a lockdown

Tra il primo agosto 2019 e il 30 luglio 2020 si è registrato un aumento di casi di maltrattamenti familiari in Italia, passati da 36.539 a 40.726 (+11%). È quanto emerge dal rapporto “Un anno di Codice Rosso” illustrato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il trend, si legge, "può essere imputato alle misure di contenimento da lockdown che hanno portato a situazioni di convivenza forzata".

Legge di civiltà indispensabile

"Il Codice Rosso è una legge di civiltà indispensabile per garantire la tutela immediata delle vittime di violenza e di genere", prosegue il ministro Bonafede.

Aperte 4mila indagini

Nei primi dodici mesi di applicazione del Codice Rosso, la legge che tutela le vittime di violenza di genere, "sono state 4mila le indagini complessive" aperte in Italia. Le indagini riguardano i quattro reati legati alla violenza: mancato rispetto del divieto di avvicinamento, revenge porn, deformazione del viso, induzione o costrizione al matrimonio.

Oltre mille le indagini per revenge porn

In un anno dall'applicazione del Codice Rosso sono 1083 le indagini aperte in Italia per revenge porn. "Non abbiamo termini di paragone col passato, è un reato nuovo, ma gettiamo le basi per una valutazione ponderata in futuro".

Ottanta condanne

In un anno di applicazione del Codice Rosso, durante il periodo 1 agosto 2019-30 luglio 2020, "sono 90 i processi che si sono già conclusi in tutta Italia (65 in fase di udienza preliminare, altri 25 in tribunale) e in tutto sono già state inflitte 80 condanne (compresi i patteggiamenti e i decreti penali). Altri 120 processi sono tuttora in corso in fase di dibattimentale". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)