Con il Coronavirus aumento della criminalità informatica

False raccolte fondi per gli ospedali, mail di presunti esperti che fungono da cavallo di Troia per infettare pc e smartphone: sul sito della Polizia Postale la galleria delle truffe nel nome del Covid-19

Con il Coronavirus aumento della criminalità informatica

Occhio alle truffe nel nome del Covid-19, tra false raccolte fondi, improbabili polizze assicurative a copertura dei danni subiti per causa del virus e link a siti o file che fungono da cavallo di Troia per infettare pc e smartphone. "Abbiamo un incremento di criminalità informatica in questa situazione in cui siamo tutti a casa e sempre connessi, in uno stato di fragilità psicologica", afferma in una nota Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale. Basta andare sul sito commissariatodips.it oppure sulla pagina Facebook "Una vita da social" della Polizia Postale per scoprire quanto sia attivi e fantasiosi gli autori di crimini informatici. Tra le ultime vittime di questi reati ci sono due ospedali, il San Raffaele di Milano e il Sant'Anna di Como. Entrambi hanno denunciato l'esistenza di false raccolte fondi a loro nome.

La Polizia Postale mette in guardia anche da mail con teme Coronavirus. In questi giorni, per esempio, sta girando una mail in cui viene offerta un’assicurazione sanitaria a copertura di eventuali danni da coronavirus. In realtà è una nuova campagna di phising, che mira a carpire dati sensibili (dalle password ai conti bancari) di chi ci casca. "Le vittime ricevono un’email che propone l’aggiornamento della loro attuale polizza assicurativa sanitaria mirato a comprendere anche la copertura per il COVID-19 -spiega la Polizia Postale-. Cliccando sul pulsante che consente di completare il pagamento dell’importo, le vittime, sono reindirizzate a un sito di phishing. In alcuni casi i Cyber criminali hanno imitato una comunicazione del Direttore esecutivo di una Azienda relativa a nuovi piani assicurativi con copertura per il nuovo virus. Cliccando sul bottone per la visualizzazione del documento informativo gli utenti sono stati reindirizzati a un sito malevolo".

Tra gli esempi più ingegnosi inventati dai truffatori c'è la finta mappa della diffusione del Coronavirus nel mondo che nasconde un insidioso malware; e poi ancora, mail provenienti da presunti centri medici che, con il pretesto di fornire aggiornamenti sulla diffusione del coronavirus, invitano ad aprire un allegato contenente un virus informatico di tipo RAT: un malware che consente all'hacker di assumere il totale controllo del dispositivo trasformandolo in uno "zombie" e usandolo da remoto per compiere altri attacchi informatici.

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)