Con la mente e con il cuore. Il Movimento per la vita di Padova compie 40 anni

Ha compiuto 40 anni il 22 maggio scorso il Movimento per la Vita di Padova: un compleanno in sordina, festeggiato in piena pandemia. Il suo inizio è stato intenso e impegnativo, fin dai suoi esordi si è posto al fianco del Cav, Centro aiuto alla vita, nato due anni prima, nel 1978 e ne ha  condiviso valori e inerenti. Il Movimento era ed è la risposta culturale per dare valore alla vita, difenderla, ma anche tutelare la donna nella sua libertà. Il Centro invece è l’azione concreta, l’aiuto immediato. 

Con la mente e con il cuore. Il Movimento per la vita di Padova compie 40 anni

Ha compiuto 40 anni il 22 maggio scorso il Movimento per la Vita di Padova: un compleanno in sordina, festeggiato in piena pandemia. L'inizio dell'attività, nel 1980, era stata intensa e impegnativa: «Un’estate molto appassionata – ricorda Ubaldo Camilotti, il fondatore – perché abbiamo lanciato una raccolta firme per due referendum, uno massimale per abrogare la legge 194 e uno minimale per migliorarla e modificarla in parte. Un inizio quindi difficilissimo, ma siamo riusciti a raccogliere, in estate, due milioni e mezzo di firme! Abbiamo dato prova di compostezza e serietà, di democrazia, promosso un dibattuto sereno sul significato della vita, in gioco c’era un valore importante e la risposta si è fatta sentire. Siamo partiti dall’esperienza concreta del Centro aiuto per la vita». Il Mpv fin dai suoi esordi si è posto al fianco del Cav, nato due anni prima, nel 1978 e ne ha condiviso valori e intenti: il Movimento era ed è la risposta culturale per sostenere il valore alla vita, difenderla, ma anche tutelare la donna nella sua libertà. Il Centro invece è l’azione concreta, l’aiuto immediato.

«Quarant'anni di incontri, confronti, di coinvolgimento, di cuore – afferma Marcello Vinci, attuale presidente – Quarant'anni di impegno forte e importante a difesa della vita. Oggi sembra che il mondo vada in tutt’altra direzione, c’è una cesura violenta nei rapporti personali, una grossa componente di surrealtà. La vita è considerata come un cappotto da indossare, meno di un oggetto. Invece bisogna affrontare i temi etici, essere presenti nel dibattito. Puntare all’educazione, perché solo parlando o meglio, solo con il confronto, si può crescere». Dal tema della vita nascente al tema della vita al suo termine: l’impegno del Movimento è a 360 gradi. Un impegno culturale e operativo che oggi entra anche nelle scuole con attività di formazione, educazione e promozione a una cultura della vita per sensibilizzare ed educare soprattutto i giovani. "Pedagogia alla vita", la definisce il presidente del Movimento padovano. Temi che coinvolgono molto le giovani generazioni, che fanno riflettere su questioni che possono aiutare a comprendere meglio la direzione da prendere nella vita, ma anche alimentano una riflessione nella dimensione pubblica e sociale, nazionale e internazionale.

«Gratuità e solidarietà – aggiunge Camilotti – sono sempre stati i due mezzi usati. La solidarietà è fondamento della giustizia. Essere solidali con chi non ha voce vuol dire far valere i diritti di questa persona. Il Movimento per la vita ha dimostrato di essere capace di parlare, di aprire un dibattito, di guardare alla vita con coraggio. Di avere uno sguardo che non ignora la realtà, che con la mente capisce e che ci mette anche il cuore. Abbiamo il coraggio di parlare serenamente, senza alzare muri, senza giudicare, aprendo la porta a tutti. Alzare lo sguardo affinché si realizzi quell’umanesimo che abbraccia tutta la vita».

«I prossimi quarant'anni – afferma Vinci – sono ugualmente di grande impegno. La nostra società va avanti basandosi molto sul materialismo. Preoccupa il fatto che il concetto di famiglia stia sparendo. Nessuno ha più stupore, passa tutto. Ci deve essere un limite, che è dato dal diritto naturale di non fare del male a nessuno, neminem laedere. I prossimi quarant'anni continueranno a essere di confronto aperto, di buonsenso, di atteggiamento pacato, ma tenendo sempre alta l’attenzione sui temi della vita, ricordando sempre le parole del vangelo di Matteo: "ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me"».

«Se noi accogliamo la vita nella sua pienezza – conclude il fondatore del Mpv – ci sentiremo poi impegnati a difenderla ovunque, nella povertà, nella fame. In questo momento storico bisognerebbe porsi delle semplici domande: perché dobbiamo rispettare la vita? Per quale motivo non viene rispettata? Che fare allora? L’unica risposta è rimboccarsi le maniche! Il nostro vivere così acquisterebbe orizzonti più ampi».

Regaliamo pannolini alle mamme in difficoltà

Si chiama "Regalami pannolini" ed è la campagna avviata ormai da 14 anni dal Centro aiuto alla vita di Padova. I primi mesi di vita di un bambino sono i più costosi in termini di pannolini e per alcune mamme è difficile acquistarli: ogni due-tre ore il bambino va cambiato, nove-dieci pannolini al giorno, un pacco ogni due giorni. «Nel mese di dicembre – racconta Rosaria Galante, vicepresidente del Movimento per la vita di Padova e volontaria al Cav – facciamo appello alla generosità dei padovani per raccogliere pannolini per neonati da regalare alle numerose mamme assistite dalle nostre volontarie. Fino all’anno scorso potevamo usufruire di uno spazio presso alcuni supermercati. Quest’anno, causa Covid siamo costretti a rinunciarvi e ad appellarci al sostegno diretto, portando alla nostra sede qualche pacco di pannolini oppure offrendo un piccolo contributo, con il quale provvederemo all’acquisto di questo prezioso bene destinato ai bimbi del nostro Centro».

I bambini accolti nei Cav sono appena nati o al massimo hanno tre anni. Negli anni scorsi le raccolte riuscivano a coprire il fabbisogno di un anno intero: intorno ai 5 mila pacchi, permettendo così anche di avere un piccola scorta. «Ora la scorta sta scarseggiando – dichiara la vicepresidente – Nell’arco dell’anno abbiamo anche altre iniziative e ci sono altre offerte da parte dei padovani che da sempre si sono dimostrati molto sensibili e generosi. Nonostante il Covid e nonostante il lockdown, le richieste ai Centri per la vita non sono calate. In marzo e aprile, per dare risposte puntuali ed efficaci alle mamme in difficoltà si è avviato un intenso lavoro di rete con altre associazioni che ci facevano arrivare segnalazioni di casi da seguire e poi la Federazione dei Cav si attivava per andare in soccorso. È stato molto importante per queste mamme non sentirsi abbandonate. Il nostro aiuto non si ferma mai».

Per donazioni: IBAN IT20 U030 6912 1180 7400 0390 708 - Centro di Aiuto alla Vita di Padova ODV, Via Tre Garofani 65, Padova, Tel. 049 8806330

Cav Padova, dal 1978 2.612 bambini nati

Nel 2019 sono stati 80 i bambini nati, 106 le mamme assistite e 209 le altre donne aiutate al Cav di Padova, ma a partire dal 1978 sono stati ben 2.612 bambini nati, 3.691 le mamme assistite e 9.691 le altre donne. Gli aiuti che il Centro elargisce arrivano da privati cittadini particolarmente sensibili alla causa, da iniziative nazionali, dalla generosità di aziende del territorio. Nel corso del 2019, l’Associazione ha distribuito circa 2.500 pacchi di pannolini, 60 confezioni di latte in polvere, 500 alimenti per l’infanzia (omogeneizzati, pastine, pappe), 330 confezioni di farmaci da banco e inoltre 425 pacchi di indumenti, centinaia di giocattoli, passeggini, culle e attrezzature varie. Tutto ciò con un lavoro incessante e senza trascurare il rapporto umano che ogni contatto esige.

A scuola

Sono due i progetti del Mpv per le scuole: dal 2009 viene proposto alle quinte della primaria "Educazione al valore della vita” sullo sviluppo del ragazzo che da bambino si appresta a diventare adolescente. Per i più grandi il Premio internazionale Alessio Solinas. Quest’anno il tema è "Una società a misura di mamma: un sogno possibile?"

I progetti del Movimento nazionale

Il Mpv nazionale sostiene il Progetto Gemma, adozione a distanza di mamme in difficoltà; il numero verde 800813000 SOS Vita, per le donne in difficoltà per una gravidanza, e Agata Smeralda, l’adozione a distanza dei bambini delle favelas di Salvador Bahia.

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