Consiglio dei ministri a Cutro, Centro Astalli: “Il diritto di asilo ne esce ancora calpestato”

Il presidente, padre Camillo Ripamonti: “Ieri a Cutro abbiamo assistito alla presentazione di una serie di proposte senza regia, che raccontano il volto di una politica priva di una visione d'insieme sul tema migratorio. Le persone scappano dalla guerra, da regimi illiberali e da miseria. Evitare le partenze non è possibile è non può essere la soluzione”

Consiglio dei ministri a Cutro, Centro Astalli: “Il diritto di asilo ne esce ancora calpestato”

Il Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, esprime profondo cordoglio per le ultime vittime nel Mediterraneo. “Sono almeno 14 i migranti che nel tentativo di raggiungere l’Europa hanno trovato la morte in mare a largo della Tunisia – afferma l’associazione -. In queste ore sono numerosi gli arrivi sulle coste italiane, ieri una donna senza vita è stata trovata durante un salvataggio da parte della Guardia Costiera a largo di Lampedusa. Domani molte delle organizzazioni della società civile saranno a Cutro per ricordare le 74 vittime del naufragio e chiedere di fermare le morti in mare. L’attenzione sul tema è alta, la partecipazione della società civile è segnale di una richiesta di cambiamento. Siamo in tanti a chiedere politiche che mettano al centro la salvaguardia della vita umana e dei diritti fondamentali. Purtroppo la politica ancora una volta non vuole ascoltare”.

E padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, afferma: “Ieri a Cutro abbiamo assistito alla presentazione di una serie di proposte senza regia, che raccontano il volto di una politica priva di una visione d'insieme sul tema migratorio. Inasprire le pene, parlare indistintamente di trafficanti e scafisti, fermare i movimenti primari, aumentare i centri per il rimpatrio, restringere il permesso di soggiorno per casi speciali, rimodulare i decreti flussi sono misure disorganiche, inadeguate per gestire un fenomeno complesso che richiede una riforma strutturale che metta al centro vita e dignità delle persone”.

“Occorre mettere subito in atto misure per salvare vite in mare, attivare canali e visti umanitari e gestire l’accoglienza in modo proporzionato e dignitoso – conclude Ripamonti -. Le persone scappano dalla guerra, da regimi illiberali e da miseria. Evitare le partenze non è possibile è non può essere la soluzione. Il diritto d’asilo ne esce ancora una volta calpestato e impoverito".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)