Coronavirus Covid-19: Fondazione Italia in salute, 1 italiano su 4 “non vede l’ora di fare il vaccino”, 40% attende proprio turno

Nei confronti dei vaccini anti Covid-19 gli italiani mostrano un atteggiamento molto differenziato: il 7,5% non intende farlo, il 9,9% attende di capire di più, mentre il 7,6% vorrebbe poter scegliere quale vaccino fare.

Coronavirus Covid-19: Fondazione Italia in salute, 1 italiano su 4 “non vede l’ora di fare il vaccino”, 40% attende proprio turno

Un italiano su quattro, però, “non vede l’ora” di fare il vaccino e il 40,5% attende tranquillamente il proprio turno.
È quanto emerge dalla ricerca della Fondazione Italia in salute, “Gli italiani e il Covid-19. Impatto socio-sanitario, comportamenti e atteggiamenti della popolazione italiana”, realizzata da Sociometrica e presentata oggi.
A desiderare di essere vaccinate sono le persone con patologie di vario tipo; le più favorevoli ai vaccini sono quelle più istruite. 

Il pericolo del contagio ha determinato effetti psicologici anche sull’utilizzo dei servizi sanitari, perché il 63,9% della popolazione preferisce evitare di frequentare ospedali e ambienti della sanità. Solo il 13,8% non ha timore a entrare in strutture mediche. La paura maggiore si riscontra tra la popolazione più giovane.
“Abbiamo cercato di andare oltre i dati già sconvolgenti del numero dei decessi, dei ricoveri e dei contagi, per fare un’analisi a tutto campo di quel che l’epidemia sta provocando nella società italiana”, spiega Federico Gelli, presidente della Fondazione, “convinti che dalla ricerca e dalle consapevolezze che ne derivano, possa arrivare un contributo importante per il conseguimento dell’obiettivo comune: uscire dalla pandemia al meglio e al più presto”. “Scopriamo un’Italia in grande sofferenza – aggiunge Antonio Preiti, direttore di Sociometrica – non solo sul piano economico e sociale, ma sul piano molecolare, delle singole persone, che non salva nessuno e nessun aspetto della vita com’eravamo abituati a viverla. Avere cognizione dell’ampiezza e della profondità del ‘male oscuro’ innescato dal Covid è fondamentale, se vogliamo uscirne senza traumi sociali permanenti”.

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Fonte: Sir